Red
20 febbraio 2020
I progetti di Stintino modelli di formazione
La riqualificazione della Pelosa e del porto del paese fanno scuola al Campus-Sardegna del FormezPa, che si è tenuto al Mut nei giorni scorsi

STINTINO - Stintino e le sue politiche ambientali e di sviluppo diventano modelli che fanno scuola e si trasformano in esempi di buone pratiche per le altre Amministrazioni. Il progetto di tutela della Pelosa ed il progetto di riqualificazione del porto, nei giorni scorsi, sono stati al centro del progetto “Campus-Sardegna, cultura del paesaggio e uso consapevole del territorio”, promosso dalla Regione con il supporto del FormezPa. Un incontro che, nella sala riunioni del Museo della Tonnara di Stintino, ha coinvolto una trentina di funzionari e dirigenti dei Comuni isolani, della Regione autonoma della Sardegna e della Soprintendenza, che si occupano di pianificazione, progettazione, gestione e valutazione del paesaggio. Un'occasione di formazione accompagnata da sopralluoghi sul campo, utili a studiare e conoscere a fondo gli ambiti e gli elementi che costituiscono i paesaggi sardi.
A presentare l'azione portata avanti dal Comune sono stati il sindaco Antonio Diana ed il responsabile dell'Ufficio tecnico 2 Paolo Greco. Il primo cittadino si è soffermato a descrivere l'attività che ha portato alla formazione del Puc, il suo percorso di approvazione ed i proget speciali: prima casa, Saline, Pelosa e porto. È stato l'architetto Greco ad illustrare i progetti presi a modello dal Campus-Sardegna. L'azione dell'Amministrazione comunale, definita lungimirante durante l'incontro, si è sviluppata attraverso un percorso virtuoso, sia dal punto di vista amministrativo, sia dal punto di vista tecnico. Da una parte, un'attività che vede lo sviluppo di un processo di riqualificazione paesaggistica ed ambientale dell'intero territorio e, in particolare, dei suoi sbocchi sul mare. Dall'altra, una riqualificazione del centro abitato del quale vengono ridefiniti i contorni, con un progetto che ridisegna l'area dal Porto Minore al Porto Mannu.
Il primo progetto portato ad esempio è stato proprio quello per la Pelosa, che mira a riqualificare il compendio sabbioso costiero della spiaggia gioiello, per contenere i fenomeni di degrado dell'area dunale e di erosione della spiaggia, causato anche dalla forte presenza antropica. Il punto centrale del progetto è la demolizione della strada litoranea e la sua sostituzione con un'infrastruttura in legno ed acciaio per la fruizione turistico balneare. La riqualificazione si completa con la messa in opera degli interventi di recupero degli habitat dunali e la realizzazione di nuovi accessi per le auto ed i pedoni.
Il progetto di riqualificazione del porto ha l'obiettivo di ridefinire i contorni del borgo, dal Porto Minore dell’area del Lungomare Colombo fino all’imboccatura del Porto Mannu ed all’area dell’attuale Marina di Stintino. Ma il punto fondamentale del progetto è il potenziamento delle relazioni fra paese e porto, con l’obiettivo di creare un ambiente urbano dalla forte identità. L’area di lavoro è stata intesa come una sequenza di spazi ed aree di interazione e fruizione fra terra e mare. A conclusione dell'incontro, i partecipanti hanno fatto un sopralluogo alla Pelosa: qui, uno dei progettisti del gruppo Criteria ed un'esperta biologa vegetale dei litorali costieri hanno risposto alle domande sul progetto.
Nella foto: un momento dell'intervento del sindaco Antonio Diana
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