Red
12 marzo 2020
CoronaVirus: predisposto il Piano di emergenza regionale
Per far fronte alle necessità che potrebbero presentarsi, il piano prevede una progressiva riorganizzazione dei presidi sanitari dell´Isola, individuando le strutture ospedaliere, comprese quelle private, dedicate alla cura dei pazienti contagiati da Covid-19 e le strutture dove sarà garantita l´assistenza a tutti gli altri pazienti

CAGLIARI - Il “Piano strategico per l'attivazione progressiva di strutture di area critica” è stato approvato ieri sera (mercoledì) dalla Giunta regionale e rientra fra le misure adottate in risposta all'emergenza Covid-19. Per far fronte alle necessità che potrebbero presentarsi, il piano prevede una progressiva riorganizzazione dei presidi sanitari dell'Isola, individuando le strutture ospedaliere, comprese quelle private, dedicate alla cura dei pazienti contagiati da Covid-19 e le strutture dove sarà garantita l'assistenza a tutti gli altri pazienti.
Il documento strategico configura la Sardegna in due macroaree di competenza, “Nord” e “Sud”, per consentire la massima sicurezza nell'eventuale trasporto dei pazienti verso i presidi di riferimento, ed è articolato in fasi successive che si attiveranno a seconda della necessità. Nella prima fase, attualmente operativa, sono venti i posti letto dedicati ai pazienti “Covid+”: sette al Santissima Trinità di Cagliari, undici dell'Aou Sassari e due al San Francesco di Nuoro.
Nella seconda fase, è previsto un incremento dei posti letto di 224 unità in più rispetto alla fase uno, per potenziare la disponibilità nei reparti di terapia intensiva, pneumologia e infettivi: venticinque posti letto al Santissima Trinità; trentatre al Cto (Iglesias); ventiquattro ad Oristano, due all'Aou Cagliari, trentasei al San Francesco di Nuoro, trentasei al Zonchello di Nuoro e sessantotto all'Aou Sassari. È garantita l'assistenza a tutti gli altri pazienti. Nel nord Sardegna, gli ospedali individuati per fornire supporto alle cure di persone con patologie diverse sono il San Giovanni Paolo II (Olbia), il Paolo Dettori (Tempio Pausania), il Nostra Signora della Mercede (Lanusei), il Segni (Ozieri), il Civile (Alghero) ed il Mater Olbia, mentre al sud. le strutture di supporto per la cura ai pazienti non affetti dal coronavirus sono l'ospedale Marino (Cagliari), il Sirai (Carbonia) ed il Nostra Signora di Bonaria (San Gavino).
La terza fase del piano, attivata qualora le misure adottate non dovessero essere sufficienti, prevede ulteriori 242 posti letto (per un totale di 486) per l'assistenza dei pazienti Covid+ con un incremento nelle strutture già interessate nelle precedenti fasi e il coinvolgimento degli ospedali Binaghi (Cagliari) con dieci posti letto, quaranta al San Giuseppe (Isili), trentasei al San Marcellino (Muravera), quarantaquattro al Mastino (Bosa), quaranta al Delogu (Ghilarza) e diciannove al Mater Olbia (terapia intensiva e stroke unit). Una quarta fase, infine, prevede l'estensione dei posti letto presso le altre strutture private dell'isola e l'adozione di ulteriori misure straordinarie.
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