«Non si comprende il motivo di un cambiamento di opinione così netto da parte della minoranza che nel 2016, allora maggioranza, utilizzava gli stessi strumenti a difesa del Sindaco, del Comune di Alghero, dei suoi dipendenti» replicano da Porta Terra alla segnalazione inoltrata alla Corte dei Conti
ALGHERO - La giunta algherese si difende, non solo dalle presunte diffamazioni
social. Non piace a Conoci e compagni la scelta dei consiglieri comunali di inoltrare tutti gli atti circa l'utilizzo dell'Avvocatura comunale per querele nei confronti di privati cittadini alla Corte dei Conti [
LEGGI]. Così l'ufficio comunicazione di Porta Terra tira fuori una vecchia questione che nel 2016 aveva investito l'ex sindaco Mario Bruno, parlando di «cambio di atteggiamento» e di «presa di posizione alquanto singolare sul ricorso alla denuncia per diffamazione, da parte dei consiglieri».
L'atto incriminato è quello datato
n° 308 del 27/10/2016 avente per oggetto: "frasi ingiuriose apparse su sito web. Nomina legale." Anche in questo caso si trattava di delibera di giunta, dove si evidenziava come le frasi ingiuriose risultassero «pienamente rilevanti in quanto lesive non solo della persona e nel ruolo del Sindaco, ma anche dell’Amministrazione che egli presiede». E poi ancora :«considerato che l’Amministrazione presieduta dal Sindaco (all’epoca Mario Bruno
ndr) è risultata offesa dalle affermazioni ingiuriose della persona autore dell’intervento, in quanto le ingiurie risultano rivolte al Sindaco che rappresenta l’intera comunità».
In realtà spulciando bene l'archivio di
Alguer.it qualche differenza di non poco conto si evidenzia. Nel 2016 si trattava infatti della dicitura comparsa, per qualche ora, per identificare su
Wikipedia, l'enciclopedia virtuale più cliccata al mondo, la città di Alghero - «amministrata da quel b........ di Mario Bruno» -. Un fatto - certamente deprecabile ed eventualmente condannabile al pari delle presunte offese diffamatorie attuali - che però andava al di la di azioni o scelte amministrative come parrebbero invece inquadrarsi nei
post oggi all'attenzione dell'Avvocatura comunale. La polemica insomma, al netto della confusione che va generasi all'interno del
Psd'Az locale dopo l'intervento del presidente nazionale del partito,
Antonio Moro, pare destinata ad alimentarsi.