Il Presidente della Repubblica Serio Mattarella è stato accolto pochi minuti prima delle 11 dal rettore dell’Università degli studi di Sassari Massimo Carpinelli, dal coro dell’Università di Sassari e dalla corale Nova Euphonia che, nel cortile interno dell’Ateneo, hanno intonato l’Inno nazionale
SASSARI - Un’ora intensa di cerimonia con tanti spunti storici e anche un pizzico di commozione. E’ stato questo, e molto di più, il ricordo che l’Università degli studi di Sassari, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha tributato al Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga a dieci anni dalla scomparsa. Mattarella è stato accolto pochi minuti prima delle 11 dal rettore dell’Uniss Massimo Carpinelli, dal coro dell’Università di Sassari e dalla corale Nova Euphonia che, nel cortile interno dell’Ateneo, hanno intonato l’Inno nazionale. In aula Magna, dopo i saluti del sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus, ha preso la parola il presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas
[LEGGI]. Poi, è intervenuto Carpinelli che ha parlato di Cossiga come uomo di Stato e uomo di cultura.
La parola è passata quindi al Capo dello Stato: «Ricordare Francesco Cossiga nell’Università che lo vide studente e poi brillantissimo e apprezzato docente è un omaggio alle sue radici, umane e intellettuali, e allo spessore con cui si è reso protagonista della vita politica e istituzionale del Paese nell’arco di mezzo secolo. Al tempo stesso è un tributo all’Università di Sassari (che vive il suo quinto secolo), il solo tra gli atenei italiani ad aver avuto nel proprio corpo docente due Presidenti della Repubblica, uno dei quali, Antonio Segni, è stato anche rettore negli anni appena successivi alla Liberazione. Desidero ricordare anche che questo Ateneo ha avuto tra i suoi docenti tre Presidenti della Corte costituzionale e un Premio Nobel». Mattarella ha augurato buon lavoro all'intera comunità universitaria, rammaricandosi di non aver potuto partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, avvenuta il 24 febbraio. «Il legame tra Cossiga, Sassari e la Sardegna è sempre stato forte e profondo, andando ben oltre la pur rilevante dimensione familiare e affettiva», ha detto ancora il Presidente.
Sul rapporto tra Cossiga e la sua terra, si sono soffermati anche il sindaco Campus, il governatore Solinas e il rettore Carpinelli. Campus si è detto orgoglioso per l’intera città che ha salutato un Presidente sedici anni dopo la visita di Ciampi. Solinas, da presidente dei sardi, ha rivolto un appello a Mattarella, ricordando i tanti svantaggi legati alla condizione di insularità e il pericolo di compressione delle autonomie in questo periodo storico. Nel suo intervento, ha menzionato il premio Nobel di Grazia Deledda, i Giganti di Mont’e Prama, Giovanni Maria Spano e Attilio Deffenu. Carpinelli, citando l’intellettuale sassarese Manlio Brigaglia, che fu molto legato a Cossiga, ha ripercorso il cammino illustre del Presidente emerito sassarese, studente eccellente e poi professore di Diritto costituzionale all’Università di Sassari, fino alla nomina come Capo dello Stato a cinquantasette anni, il più giovane nella storia della Repubblica. Nel sottolineare il ruolo imprescindibile delle istituzioni scolastiche e universitarie, il rettore ha citato un augurio pronunciato da Cossiga agli studenti nel primo giorno di scuola nel 1988, per affermare che oggi più che mai è importante assicurare ai giovani formazione culturale e scientifica. In chiusura, ha ricordato le parole di Thomas More, un filosofo caro a Cossiga: «La cultura sarà il cavallo di Troia che distruggerà la cittadella dell’ignoranza». Laurea con lode e dignità di stampa con una tesi su immunità e diritto penale, brillante carriera universitaria, poi l’ingresso nelle Istituzioni e Ministero dell’interno, gli “Anni di piombo” e il “Caso Moro”, che fu lo spartiacque della sua vita e della sua carriera: Francesco Cossiga, atlantista ed europeista convinto, fu “picconatore” e spesso precursore nel dibattito politico. La sua figura carismatica vive nella memoria di tanti e sarà al centro di un convegno pomeridiano a lui dedicato in una giornata vissuta con intensa emozione.
(Foto di Francesco Ammendola, Ufficio per la stampa e la comunicazione della Presidenza della Repubblica)