Red
10 febbraio 2021
In Regione, il Giorno del Ricordo
«Tramandare la memoria della tragedia delle foibe per difendere la nostra società da odio e violenza», chiede il presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas

CAGLIARI - «Ricordare, tramandare la memoria della barbarie e della cieca violenza, per fare in modo che nella nostra società i germi dell’odio non possano più produrre i loro frutti nefasti». Con queste parole, il presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas, a nome della Giunta, rivolge il proprio commosso pensiero alle migliaia di vittime delle foibe.
Italiani, e in parte anche sardi, vittime di una delle più sanguinarie stragi che la storia ricordi. Vite, storie familiari distrutte con l’intento criminale di cancellarne perfino la memoria. «La verità storica sulle foibe - prosegue il governatore dell'Isola - ha restituito l’evidenza della immane portata della strage, e ancora oggi le ricerche in corso consentono di conoscere sempre nuovi e agghiaccianti particolari del genocidio degli italiani compiuto dai comunisti jugoslavi in Venezia Giulia, Quarnaro e Dalmazia e della triste storia dell’esodo giuliano-dalmata». Operai, minatori, carabinieri e militari: queste sono state le vittime della violenza assassina.
«Tra loro, almeno 140 sardi, in buona parte minatori giunti da Carbonia per lavorare duramente nelle miniere istriane, ma anche molti militari. Molti di loro, in fuga da quell'orrore, trovarono rifugio in Sardegna, dando vita ad una comunità laboriosa e perfettamente integrata con il nostro tessuto sociale. Per molti anni sugli orrori commessi contro gli italiani istriani, dalmati e fiumani, cadde una ingiustificabile cortina di silenzio, e agli esuli, ai familiari delle vittime veniva negato perfino il conforto della memoria. Dal 2004, questi orrori vengono giustamente ricordati con una solennità civile nazionale che deve indurci ad una riflessione profonda sui valori fondanti della nostra civiltà. A tutte le vittime - conclude Solinas - va il nostro commosso e doloroso omaggio e la nostra memoria, che desideriamo alimentare soprattutto nelle giovani generazioni, affinché ripudino ogni forma di violenza e costruiscano un mondo di pace, di rispetto, di tolleranza».
Nella foto: il presidente regionale Christian Solinas
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