Per Alessandro Cocco, Coordinatore Fratelli d´Italia, circolo Azione Alghero, le critiche sollevate dall´opposizione sui rapporti tra assessorato al Turismo e Fondazione Meta sono soltanto «polemiche inutili»
ALGHERO - Per i consiglieri comunali dell'opposizione l'assessore al Turismo, marco Di Gangi, occupa (anche fisicamente) gli spazi della Fondazione Alghero fino a rischiare di fargli perdere «autonomia, libertà e vivacità» [
LEGGI]. Esposito e colleghi si riferiscono alla decisione di accentrare in Comune la gestione di tutte le istanze private che aspirano ad un contributo economico, ma anche alla sottrazione di spazi espositivi vitali fino a ieri destinati ad allestimenti, mostre ed eventi. Apriti cielo. Critiche rispedite al mittente dal capogruppo di Fratelli d'Italia,
Christian Mulas, che parla pubblicamente di «menzogne», sostenendo la scelta di Di Gangi che definisce un'operazione-trasparenza. Sulla stessa linea il Coordinatore di Fratelli d'Italia, circolo Azione Alghero, Alessandro Cocco (
nella foto).
Per lui si tratta soltanto di «polemiche inutili». Le nuove procedure votate dalla Giunta e previste per Fondazione Alghero hanno tre precise finalità precisa: «maggiore trasparenza, maggiore rispetto del denaro dei cittadini, maggiore efficienza e coordinazione fra l'Amministrazione e l'ente». Poi se la prende con quella che definisce la «sinistra», che avrebbe pochissima considerazione di tutte e tre le cose. «Noi invece crediamo che il denaro di chi lavora e paga le tasse vada impiegato in maniera efficiente e in modo trasparente. Ciò che oggi limita le iniziative di Fondazione Alghero è solo la dura contrazione di entrate (una perdita del 60-70% circa) causata dalla pandemia. Almeno di questo speriamo che l'opposizione non intenda incolpare la maggioranza».
Infine la stoccata:« In evidente crisi di identità politica, ora fanno i populisti, parlando di metrature, rincarando con una nuova bugia ai cittadini: la sede al Quarter infatti è solo temporanea, in vista del definitivo trasferimento degli uffici dell'Assessorato nella sede di via Columbano. Dopo i loro cinque anni disastrosi hanno ancora coraggio di parlare di turismo. La sinistra cancellò di fatto l'Assessorato al Turismo, trasferendo tutte le leve di intervento dentro Fondazione. Da un lato sottrasse al controllo dei cittadini le azioni sul settore turistico, dall'altro ottenne una cassa con cui soddisfare le loro logiche di consenso politico. Ovviamente del loro operato non è rimasto pressoché nulla e il fallimento è stato evidente a tutti i cittadini, che alle ultime elezioni hanno deciso di bocciarli» conclude Alessandro Cocco.