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Red 4 febbraio 2008
Necropoli e cemento, Monte Carru dimenticata
«Quali le ragioni che hanno portato a soprassedere sulla salvaguardia dell’importante ritrovamento archeologico e accompagnato la scelta di interrompere le ricerche storiche»
Necropoli e cemento, Monte Carru dimenticata

ALGHERO – Il consigliere comunale di Stella Nascente Gavino Tanchis riporta d’attualità la necropoli di Monte Carru e le opere di urbanizzazione che investono la via Carrabuffas per allacciare il nascituro complesso residenziale della zona alla città. La necropoli, la cui esistenza era già conosciuta da diversi studiosi, con tutta probabilità risalente all’anno 50 avanti Cristo, era venuta alla luce proprio durante i lavori di scavo per la realizzazione del nuovo complesso residenziale alle porte della città. Dopo l’allarme di Ferruccio Zarini, ispettore onorario alle antichità, l’ispezione datata luglio 2007 da parte del sindaco Marco Tedde e l'intervista rivelazione rilasciata ad Alguer.it da Rafael Caria, però, tanto silenzio. Nel frattempo, proprio adiacente alla zona dove insistono numerose tombe, ha preso corpo un’imponente lottizzazione con più di duecento ville in progetto, i cui lavori di urbanizzazione, hanno portato ad un lungo braccio di ferro tra il Consorzio Strada Vicinale Carrabuffas, l’impresa oristanese che sta realizzando l’intervento nell’agro e il Comune stesso, a causa di quelle che sembrerebbero alcune irregolarità nella concessione delle autorizzazioni per l’avvio dei lavori. Gavino Tanchis, sostenendo che le opere siano state portate a compimento perpetrando un’azione di spoglio nei confronti del Consorzio, e che la strada vicinale interessata dai lavori era, ed è tutt’oggi, di proprietà consorziale, chiede al Sindaco e alla Giunta comunale lumi in merito «all’ errore in cui è incorsa l’Amministrazione e alle determinazioni della stessa per porre rimedio ai danni occorsi». Nell’interrogazione chiede anche «quali siano le motivazioni che hanno portato a soprassedere sulla salvaguardia dell’importante ritrovamento archeologico e alle ragioni che hanno accompagnato la scelta di interrompere le ricerche storiche».

Nella foto aerea Monte Carru



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