ALGHERO - Nuove polemiche dopo l'apertura di qualche giorno fa del nuovo Rifugio di Mare sulla falesia incontaminata di Punta Giglio [
IMMAGINI]. Alle contestazioni dei vecchi oppositori del progetto di riqualificazione, riuniti nel Comitato per Punta Giglio Libera, che anche sabato hanno voluto manifestare il loro dissenso in occasione dell'inaugurazione della struttura, si unisce ufficialmente l'
Anpi che si scaglia contro la scelta di conservare e preservare le scritte (ed i disegni) fasciste presenti sui muri dell'immobile, fino a chiederne l'immediata rimozione.
Nella lettera a firma di Piero Cossu, presidente provinciale Anpi di Sassari e vice presidente nazionale e Antonio Budruni, presidente della locale sezione algherese, si richiama la XII disposizione transitoria della Costituzione e la legge del 1952, la N° 645, agli articoli 1 e 4 in cui, tra le altre cose, «è espressamente vietato esaltare esponenti, principii, fatti o metodi del fascismo oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista».
Per tale motivo l'Associazione Partigiani d'Italia chiede «quale ragione possa avere spinto coloro che hanno realizzato il punto di ristoro nella ex caserma di Punta Giglio a evidenziare - anziché cancellarle - le scritte fasciste» e rivolgendosi alle autorità preposte allosservanza delle leggi della Repubblica, chiede «di ordinare la cancellazione delle infamanti scritte allinterno del punto di ristoro in località Punta Giglio». Si apre così un nuovo fronte di polemiche all'indirizzo della Soprintendenza di Sassari, l'ente che avrebbe prescritto la ricostruzione puntuale di affreschi e frasi del periodo fascista, in un periodo peraltro dove i recenti fatti di Roma hanno riportato alla ribalta nazionale la discussione sull'apologia del fascismo e la lotta ai sedicenti gruppi che ad esso si ispirano.