La speranza è che venga preservato un bene inestimabile. Non tante città possono vantare un sistema dunale, con alle spalle una preziosa zona umida come quella del Calich
ALGHERO - Inaugura il nuovo depuratore della città di Alghero, e già si guarda ai potenziali pericoli per lo stagno del Calich, già malato a causa del
proliferare smisurato di alghe. Parte dei reflui del nuovo depuratore, infatti, saranno riversati sul Rio Filibertu, affluente dello stagno, e potrebbero alterarne il precario equilibrio.
Un pericolo discusso e affrontato in passato nelle sale del parco di Porto Conte da alcuni
tecnici tra i più qualificati a livello nazionale sulla gestione delle zone umide fluviali e costiere, che avevano evidenziato la necessità di trovare alternative in grado di "depotenziare" l'acqua rilasciata. Il depuratore non lavora ancora a pieno regime, ma è già cospicua la quantità di acqua che viene riversata nello stagno. L’arrivo diretto di acqua depurata, infatti, carica di fosfati e nitrati, creerà un picco per tutti i nutrienti.
L’idea lanciata da Torre, Santolini e Gibelli era quella di creare dei bacini di pre-raccolta delle acque, bloccando così l’immissione diretta di grandi quantità di sali minerali, immediatamente utilizzabili, nello stagno; riportare le sponde della laguna ad un livello naturale; allargare le zone umide perimetrali e facilitare il riciclo delle acque. La speranza è che venga preservato un bene inestimabile, perché non tante città possono vantare un sistema dunale, con alle spalle una preziosa zona umida come quella del Calich di Alghero.
Nella foto l'acqua che già si riversa sul Rio Filibertu, affluente del Calich