Grande successo per la settima edizione di Monumenti Aperti ad Alghero. A spiegare le origini dei ventotto tesori, delle guide turistiche d’eccezione: gli studenti delle scuole cittadine
ALGHERO – Grande successo per la settima edizione di Monumenti Aperti ad Alghero. I tesori visitabili, tra chiese, torri, palazzi storici e siti archeologici sono stati ventotto. A spiegare le origini dei monumenti, delle guide turistiche d’eccezione: gli studenti delle scuole cittadine. Dalle scuole elementari alle superiori, i ragazzi si sono impegnati a studiare e poi esporre ai molti visitatori la storia di Alghero attraverso le opere del passato. Le visite si sono svolte in italiano, algherese e inglese, offrendo un servizio in più alla città e ai numerosi turisti presenti durante i due giorni della manifestazione.
Grande interesse per le strutture riaperte da quest’anno al pubblico: il Quarté Sayal, edificato a inizio‘700 per ospitare un convento di frati Cappuccini prima e l’azienda Sella&Mosca poi; la Villa Maria Pia –ex Colonia Penale Cuguttu, costituito da un parco e da una palazzina disposta su due piani; la Chiesa della Mercede, risalente all’immediato dopoguerra. Altre novità di quest’anno sono state: il Forte della Maddalena, uno dei tre forti costruiti alla fine del Cinquecento; il Quartiere Ebraico, divenuto tale fin dal Medioevo; la Torre di Sulis, che prende il nome da un rivoluzionario cagliaritano rinchiuso al suo interno per 22 anni.
Più di 500 volontari tra istituti scolastici ed associazioni sono stati coinvolti e diretti anche per questa edizione dallo staff tecnico dei Servizi Culturali del Comune di Alghero, in rinnovata collaborazione con l'Assessorato alla Pubblica Istruzione e Politiche giovanili e con il supporto dell'Assessorato al Turismo. A far parte della macchina organizzativa, dopo l’esperienza positiva al Carnevale dei Bambini, anche la società di eventi R M Management di Romano Marcias.