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L.P. 25 giugno 2009 video
"Caro-acqua", ricorso al Tar
I residenti delle campagne di Alghero hanno deciso di rimettere tutto nelle mani di un legale e presentare ricorso al Tribunale Amministrativo. Lettera aperta al Primo cittadino


ALGHERO - Ancora proteste a Sant'Anna e nuovo colpo di scena nella bagarre tra l’amministrazione comunale e i residenti dell’agro di Alghero, dopo il rincaro record del costo dell'acqua potabile, trasportata dall'autobotte comunale. Il comitato spontaneo di cittadini, costituitosi qualche settimana fa, ha deciso di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale per modificare la delibera del 28 aprile scorso, nella quale il prezzo fissato per il trasporto dell’acqua veniva fissato in 77 euro, quintuplicato rispetto agli anni passati. «Si evidenziano - sostengono amareggiati - evidenti vizi di forma con la quale si è proceduto al passaggio in Consiglio comunale».

Nonostante l'abbattimento a 30 euro del prezzo conconcordato, quindi, continua la protesta di numerosi cittadini dell'agro algherese: Per poter modificare la delibera, precisa l'assessore Ennio Ballarini, bisognerà aspettare la prossima riunione della giunta e quindi del Consiglio Comunale, questi sono i tempi tecnici. Intanto, però, i cittadini si rifiutano di pagare, creando scompiglio nell'ufficio comunale preposto alla riscossione delle tariffe, e scrivono una lettera aperta al sindaco Marco Tedde.

«Il provvedimento varato dalla sua Giunta denota una visione mercantile in ossequio ad una pura e sana equazione capitalistica, il principio che l’acqua non è un bene primario per ogni essere umano ma è una merce. Il criterio del recupero dei costi totali (compreso il profitto) che è alla base della sua delibera comporta una dichiarazione di negazione di un diritto cioè il vitale accesso all’acqua».

Queste le parole indirizzate al primo cittadino. «Tale delibera risulta gravemente lesiva dei nostri diritti di cittadini, perche tali vorremmo essere considerati, è pericolosa in quanto la mercificazione di un bene primario come l’acqua dovrebbe rappresentare un tabù, ed essere considerato bene essenziale alla sopravvivenza umana, al pari della luce del sole e all’aria che respiriamo».

La lettera prosegue e conclude, «facciamo appello alla sua riconosciuta sensibilità di valente amministratore della cosa pubblica affinché reperisca altrove le risorse finanziarie per coprire il costo del servizio idrico con autobotti, evitando di mettere le mani nelle tasche dei cittadini che già pagano la più alta addizionale comunale all’Irpef della Sardegna».

Nella foto la protesta di alcuni abitanti dell'agro a Sant'Anna




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