|
L.P.
25 agosto 2009
Acqua troppo cara, Cisl all´attacco
La Regione deve riappropriarsi delle prerogative, trasferite 5 anni fa ad Abbanoa, sulle modalità di impostare la riforma del sistema idrico sardo. Importante la tutela del posto di lavoro per gli addetti del settore

CAGLIARI - «L’acqua in Sardegna costa e anche tanto, e la sua qualità non sempre risulta tra le migliori. Il servizio appare scadente e inadeguato. Gli stessi lavoratori impegnati nel servizio, soprattutto quelli precari, vivono sulla propria pelle le contraddizioni derivanti dall’incerta attuazione della riforma del sistema idrico integrato». Queste le prime parole che si leggono in una nota stampa diffusa dalla Cisl regionale che delinea la situazione del Sistema idrico integrato gestito dalla società Abbanoa.
La Cisl parla di incompiute e chiede al presidente Cappellacci di aprire, come promesso nel maggio scorso, il tavolo sulle problematiche proprie alla gestione del sistema idrico. «Esiste in Sardegna un problema serio nella gestione del sistema idrico integrato, che non può essere né ignorato né sottaciuto» afferma il sindacato.
«L’applicazione della legge istitutiva del servizio idrico integrato non ha prodotto, infatti, gli esiti sperati né sul versante della qualità del servizio, né su quello del contenimento delle tariffe e tanto meno su quello delle garanzie e delle tutele del posto di lavoro per gli addetti del settore», denuncia la sigla sindacale.
La Cisl sarda ritiene indispensabile una nuova definizione del ruolo dell’Ente Regione all’interno dell’Autorità d’ambito e di Abbanoa, rispetto a quello ritagliatogli con la riforma del ‘96, che escludeva l’ente dal governo e dalla gestione del sistema idrico. La Regione cioè deve riappropriarsi delle prerogative – trasferite 5 anni fa ad Abbanoa – sulle modalità di impostare la riforma del sistema idrico sardo.
Il prossimo mese la Cisl sarda chiederà certezze per dare stabilità a un settore sensibile e delicato, che tocca gli interessi di tutti i sardi.
|