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Red 22 settembre 2009
Vela latina 2009: Vincitori e vinti
Si chiude la stagione della vela latina. Alla fine del campionato nazionale della Fiv, una sottile polemica anima il mondo della vela tradizionale, con nuove barche che nulla hanno a che fare con la tradizione
Vela latina 2009: Vincitori e vinti

ALGHERO - Vincitori e vinti: il Campionato nazionale di Vela Fiv, evento apicale di una intensa stagione di regate, ha assegnato a Bosa i due titoli di campioni d’Italia a "Domenico II" di Scotti per le lance e a "Gloria" di Mura per la categoria che comprende piccoli e grandi gozzi, guzzette e spagnolette. Quattro regate di assoluto valore tecnico, con diverse condizioni di vento, dal grecale rafficato oltre i 20 nodi con mare mosso del primo giorno, alla brezza di maestrale dell’ultima prova domenica mattina.

Sapientemente timonata da Catta, la vittoria di "Gloria", costruita nel 1920, conferma le qualità marinare di una barca tradizionale e la supremazia della marineria algherese. Gloria infatti ha avuto ragione non solo degli agguerriti equipaggi sulcitani e galluresi ma anche di due concorrenti concittadini, avversari consueti di tante regate. Perciò grande è stata la delusione per "Liberata", di Pietrino Fois e Salvatore Fortunato e per "Paolina 1957" di Pasquale Chessa, che solo nell’ultima prova di domenica sono riusciti a precedere l’equipaggio di Mura.

Nella categoria delle lance, l’ultima creazione dell’ingegner Scotti si è rivelata imbattibile, non solo per la indubbia valentia dell’equipaggio, ma soprattutto per le caratteristiche nautiche che ne fanno un’imbarcazione del tutto speciale. Sia le linee d’acqua che il peso, le tecniche di costruzione e i materiali adoperati, collocano le lance di nuova generazione in una categoria che trascende il resto della flotta della vela latina, destinata a rimanere irrimediabilmente indietro con qualsiasi condizioni di vento. E a dispetto di ogni compensazione attraverso il rating.

La vittoria di "Domenico II" rende ancora più bruciante la sconfitta della lancia catalana "Alghero", nata per vincere anch’essa su progetto di Scotti. La barca timonata da Alessandro Cabras, delusa dalle prime tre prove, ha disertato a sorpresa la quarta regata, dove in realtà non avrebbe avuto nessuna possibilità di recupero.

Alla fine del campionato nazionale della Fiv, una sottile polemica sta per animare il mondo della vela tradizionale: possono le lance di nuova generazione, costruite con in mano il regolamento dell’Aivel (associazione italiana della vela latina), come succede nei progetti della Coppa America, gareggiare e competere con barche tradizionali nate come barche di lavoro?

C’è infatti il rischio che gli armatori delle barche tradizionali, rifiutando una logica competitiva che snaturi l’identità storica delle loro barche, si dispiacciano di gareggiare con imbarcazioni che nulla più hanno a che vedere con la tradizione. E che vedono solo alla partenza. Non perché timonate da equipaggi più bravi, ma solo perché si tratta di barche moderne, basterebbe paragonare i pesi, per capire che nessun rating sarà capace di compensare la differenza. Ma bisogna sottolineare che nella marineria algherese le barche tradizionali costruite fra gli anni venti e gli anni cinquanta rappresentano la maggioranza. E concorrono alla pari. La polemica è aperta.

Foto d'archivio



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