Red
23 settembre 2009
Pd presenta il suo Piano-casa ad Alghero
Lunedì 28 settembre presso la sala San Francesco dalle 18,30. Introdurrà i lavori il capogruppo del Pd Mario Bruno. Presenti gli ex assessori regionali Mannoni e Sanna

ALGHERO - “Il nostro piano per la casa”: è questo il tema dell’incontro-dibattito organizzato dal Gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale che si terrà ad Alghero lunedì 28 settembre, con inizio alle ore 18,30 nella sala convegni del Chiostro di San Francesco.
Introdurrà i lavori il capogruppo del Pd Mario Bruno. Interverranno: Gianvalerio Sanna, consigliere regionale ed ex assessore all’urbanistica; Gavino Manca, relatore in Consiglio Regionale sul piano casa; Carlo Mannoni, ex assessore regionale dei lavori pubblici. Parteciperanno inoltre i consiglieri sassaresi del Pd Luigi Lotto e Valerio Meloni e altri esponenti regionali del Partito Democratico.
Tra gli interventi programmati nel corso del dibattito sono previsti quelli dei docenti universitari Bibo Cecchini e Antonietta Mazzette, dell’urbanista Sandro Roggio e del segretario regionale di Legambiente Luciano Deriu. Sarà la prima occasione per presentare in pubblico il piano per la casa del PD in discussione in Consiglio Regionale come controproposta a quello del centrodestra.
Su un problema fondamentale come quello della casa, il partito ha scelto di non trincerarsi dietro un’opposizione ostruzionistica ed ha portato a sintesi diverse esigenze ed osservazioni attraverso un piano che possa dare autentiche risposte all’economia sarda e soprattutto ai tanti sardi che attendono la prima casa. La proposta del Pd, infatti, prevede cento milioni di euro a supporto di una più consistente domanda pubblica, in grado di innescare un volano significativo nella ripresa economica della Sardegna.
Vuole riattivare i contributi a fondo perduto consentendo, per la prima casa, l’erogazione di venticinquemila euro a circa mille nuclei familiari; vuole destinare venticinque milioni di euro per interventi di edilizia residenziale pubblica e incrementare di trenta milioni di euro i benefici della legge regionale 32 del 1985; prevede di inserire, per il completamento del così detto “non finito”, venti milioni di euro a favore di una “mobilitazione concreta” delle imprese artigianali locali.
Nella foto Mario Bruno e Carlo Mannoni
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