Sara Alivesi
3 ottobre 2009
Libertà di stampa: "sbavagliamoci"
Una grande folla ha manifestato ieri ad Alghero per la libertà di stampa. Il presidio catalano ha anticipato di un giorno la grande mobilitazione di Roma

ALGHERO - «No al guinzaglio all'informazione» è il pensiero che ieri sera ha riversato una grande folla a manifestare per la libertà di stampa ad Alghero. Il presidio catalano ha anticipato di un giorno la grande mobilitazione di oggi a Roma, alla quale partecipano giornalisti, scrittori, politici e cittadini, più di trecento pullmann da tutta Italia verso la Capitale.
Sono intervenuti ad Alghero Fabio Azzolini, dirigente nazionale del sindacato nazionale dei giornalisti, il consigliere regionale Carlo Sechi e l'ex parlamentare dei Comunisti Italiani Elias Vacca. Si è parlato di censura e controllo dell'informazione nel nostro Paese, alla luce della situazione attuale e del Disegno di Legge presentato dal Governo e oggi al vaglio del Parlamento.
La pubblicazione degli atti giudiziari solo alla fine delle indagini preliminari; le multe milionarie agli editori; il carcere per il giornalista che pubblicasse intercettazioni ritenute da distruggere da parte del magistrato: i punti salienti della proposta e sui quali si è dibattuto nella piazza algherese. Oltre ad un "conflitto di interessi" dove il Presidente del Consiglio è anche il titolare di un gruppo televisivo ed editoriale. L'«anomalia italiana», unica in Occidente come è definita da più parti.
Partecipando a queste manifestazioni in difesa dei diritti: umani, delle donne, dei bambini, dei lavoratori, della stampa; viene da chiedersi se avrà senso in Italia scendere in Piazza per queste "lotte". In un Paese democratico ed evoluto, a differenza di altri, dove ci sono le guerre, le mine antiuomo, le donne lapidate e i giornalisti uccisi a causa delle inchieste scomode.
Sì, è la risposta di migliaia di persone. Perchè un Popolo e un Paese possono conquistare i diritti ma anche perderli. E quello che un giorno sembra un valore condiviso da una comunità che lo ha fatto proprio ed è sancito dalla Costituzione, può vederselo privato nella sostanza concreta. Per questo si può e si deve manifestare in difesa dei propri diritti, nei grandi e piccoli centri, dove i vizi raggiungeranno meno persone ma non è detto che siano meno pericolosi e devianti.
I diritti, poi, non sono nè di destra, nè di sinistra. E in quello in difesa della libertà di stampa vale anche un'altra principio, attraverso le parole di Indro Montanelli: «Chi di voi vorrà fare il giornalista si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore».
Nella foto: La manifestazione in Piazza Civica ad Alghero
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