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Sara Alivesi 9 febbraio 2010
Alessandro Macciocu "miglior albergatore"
Il premio 2009 al “Giovane albergatore dell’anno” è andato all’algherese Alessandro Macciocu. L´imprenditore, 29enne, è titolare di un hotel insieme al fratello Massimo e sarà premiato alla Bit il prossimo 18 febbraio
Alessandro Macciocu

ALGHERO – Il premio 2009 al “Giovane albergatore dell’anno” è andato all’algherese Alessandro Macciocu. “Figlio d’arte”, il padre è Giorgio, presidente nazionale degli albergatori stagionali e numero uno della Confturismo nord Sardegna, Alessandro a ventinove anni è titolare di un hotel insieme al fratello Massimo e da quest’anno anche di uno dei più celebri locali della Riviera del Corallo, "La Lepanto" di Cecchini.

Una tradizione familiare di albergatori e ristoratori, quanto conta nella sua professione?
«E’ importante perché ci sono dei punti di riferimento importanti, quali i miei genitori. In generale ci siamo divisi un po i ruoli e compiti. Io mi occupo soprattutto dell’Alma (l’Hotel acquistato nel 2005 ndr), mio fratello e mio padre del Punta Negra e mia madre del ristorante; anche se poi ci aiutiamo e ci veniamo incontro a seconda delle esigenze».

Tornando al premio, quali sono state le motivazioni che hanno portato la commissione a scegliere lei?
«Sono state principalmente due: la partecipazione al progetto “Italy Hotels”, un portale di prenotazioni online, e l’organizzazione del meeting estivo dei giovani albergatori la scorsa estate al Punta Negra».

Com’è nato il progetto e quando sarà presentato ufficialmente?
«Alcuni colleghi mi hanno chiesto di collaborare all’idea di un portale che entrasse in competizione con quelli internazionali, facendo ricadere le commissioni maggiormente nel territorio e tra gli operatori italiani. E’ già stato presentato agli albergatori e sarà illustrato al pubblico in occasione della Bit a Milano il prossimo 18-19 febbraio. Io sono da sempre appassionato di sistemi di prenotazione e posso dire di aver preso parte attivamente a questo lavoro».

Ventinove anni, imprenditore da almeno cinque. Ci sono aiuti o incentivi destinati ai giovani che si affacciano a questo genere di professione?
«Non in questo periodo credo e comunque io e mio fratello non ne abbiamo usufruito. In generale, poi, credo al quel genere di aiuti, detrazioni, sconti, che premino le attività, qualsiasi esse siano, che restano aperte durante tutto l’anno, che prendono maggiori rischi e assicurano lavoro per dodici mesi».

Si occupa di un settore che opera nel turismo. Quali sono le azioni da mettere in campo per tutelare e rafforzare l’offerta in questo territorio?
«Viviamo in una città molto bella, difficilmente il turista non ne resta incantato e positivamente colpito. Tuttavia, è necessaria maggiore programmazione per intervenire nei periodi di bassa stagione quando il pacchetto di sole e mare non ci sostiene. Noi albergatori possiamo essere un canale da sfruttare per la comunicazione e la promozione degli eventi e delle iniziative, l’importante è proporle quando le strutture sono ancora piene e dunque fino ai mesi di settembre-ottobre».

Parlando di turismo non si può non parlare di aeroporto e dunque di Ryanair. Cosa ne pensa del braccio di ferro tra il vettore irlandese e la Regione?
«Più che all’aspetto politico della questione che non mi compete, vorrei soffermarmi su quello più strettamente connesso con il turismo, con la programmazione e promozione delle strategie. La scelta dei voli, delle città interessate e dei tempi di utilizzo delle tratte è fondamentale per un albergatore per investire in una seria pubblicità della sua struttura ma anche di un intero territorio».

Spieghi meglio.
«Riuscire a collegare città come Alghero e in generale la Sardegna con paesi del tutto differenti, in particolare per il clima. Il nord Europa comprende nazioni con 24 ore di buio, venire qua anche a novembre, dicembre e gennaio, per loro sarà sempre una dolce primavera. Non è tutto, sapendo con sicurezza e con anticipo le tratte interessate, si possono visitare le fiere e le manifestazioni in loco e riuscire a fare un marketing mirato ed efficace».

Non resta che sperare. A proposito di speranze e progetti. Quali sono quelli del suo futuro?
«Affiancare una crescita personale e lavorativa a quella di un territorio unico e speciale come il nostro».

Nella foto: Alessandro Macciocu



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