Red
20 ottobre 2010
Nuovo Ospedale dopo 42 anni «Centrodestra, troppi ritardi»
Alghero Viva: «I cittadini algheresi hanno il diritto di rivendicare una nuova, moderna e funzionale struttura ospedaliera da realizzarsi nell’area indicata allo scopo dal Consiglio Comunale»

ALGHERO - Bisogna garantire ai cittadini algheresi e a tutti gli abitanti dei comuni limitrofi un servizio sanitario moderno che garantisca l’efficacia delle prestazioni e la qualità degli interventi. Per raggiungere questi obiettivi, Alghero Viva ritiene che occorra eliminare sprechi e razionalizzare gli interventi, per una utenza riferita ad una popolazione che d’estate triplica e che riguarda anche numerosi paesi del circondario.
«Purtroppo è preoccupante il ritardo con il quale l’Amministrazione regionale di centro-destra affronta il problema dei servizi sanitari del territorio, ad iniziare dalla incertezza dei finanziamenti con cui realizzare il nuovo ospedale, già previsto dalla precedente Giunta Soru nel piano sanitario regionale», sottolinea il coordinamento cittadino del movimento politico algherese.
Per invertire la situazione e rompere l’attuale immobilismo, occorre pertanto procedere speditamente mutuando il modello adottato per l’ospedale di San Gavino, che con circa 50 milioni di euro sta riuscendo a realizzare una struttura di 250 posti letto. «Dopo 42 anni dalla realizzazione dell’ospedale civile di via Don Minzoni, i cittadini algheresi hanno il diritto di rivendicare una nuova, moderna e funzionale struttura ospedaliera da realizzarsi nell’area indicata allo scopo dal Consiglio Comunale».
Ma l’incertezza dell’iter della costruzione del nuovo ospedale non può ritardare o bloccare l’adeguamento e la razionalizzazione dei servizi attualmente esistenti - sottolineano da Alghero Viva - che soffrono di gravi carenze strutturali e che garantiscono risposte adeguate solo grazie alla competenza degli operatori della sanità, nonostante le ricorrenti crisi dell’organico. «A questo proposito occorre ripristinare con urgenza la funzionalità del reparto di ostetricia e ginecologia, per restituire alla città questo importante servizio che dispone di operatori di grandissime professionalità e sensibilità».
Per garantire una migliore funzionalità ed evitare diseconomie, Alghero Viva ritiene che sia necessario prevedere l’accorpamento dell’ospedale civile e dell’ospedale marino, che pur presentando caratteristiche diverse, dispongono entrambe di sale operatorie, di rianimazione, di pronto soccorso, di servizi di radiologia ed altri. «Ciò potrebbe avvenire utilizzando fondi già disponibili da esercizi finanziari passati e finora colpevolmente non utilizzati».
L’ospedale marino potrebbe essere destinato successivamente a funzioni riabilitative e a residenza sanitaria assistita - ricorda il coordinamento di Alghero Viva - in favore di una popolazione anziana che presenta una forte componente di non autosufficienti. «Il Commissario straordinario della Asl - conclude il Movimento - deve pertanto accelerare tale processo di accorpamento delle due strutture, la soluzione garantirebbe una migliore qualità della salute in favore dei cittadini di Alghero e di tutto il territorio».
Nella foto: il leader di Alghero Viva e consigliere regionale, Carlo Sechi
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