Il fenomeno dell´acqua gialla che sta interessando da alcuni anni la costa algherese, sta iniziando a pagare le prime disdette e rinunce dai turisti abituali
ALGHERO - «La meta delle nostre vacanze per 15 anni 3-4 volte l'anno. Persone meravigliose ad Alghero. Mai un giorno di ferie in inverno per farle tutte al mare ad Alghero. Da soli prima, con i bambini poi. Quest'anno dopo la delusione degli ultimi due anni gettiamo la spugna troppo disgustati. Per quanto si possa voler bene ad Alghero e alla sua gente non é possibile far finta di niente e continuare ad "investire su Alghero". Non siamo i soli "affezionati di sempre" a rinunciare... sono triste. Agite!».
Questo è solo uno dei commenti e delle testimonianze sul
fenomeno che interessa il mare di Alghero da qualche tempo. Una corrente giallastra che si nota aldilà della riva, guastando la trasparenza dell'acqua. «C'è un problema e occorre risolverlo» è il coro unanime degli operatori turistici; nonostante ciò, l'atteggiamento delle istituzioni e degli organi preposti alla risoluzione dell'"enigma" sia quello di minimizzare o, per restare in argomento, di mettere la testa sotto la sabbia.
L'area più interessata sarebbe quella di Maria Pia verso Fertilia, guarda caso nei pressi dello stagno del Calich, da cui si movimentano gli scarichi di reflui dal depuratore. Le acque depurate di San Marco, infatti, continuano ad essere immesse ininterrottamente, dal giorno in cui l'impianto è stato inaugurato, nella laguna, compromettendone l'ecosistema e generando il fenomeno dell'eutrofizzazione (processo degenerativo delle acque indotto da eccessivi apporti di sostanze ad effetto fertilizzante ndr). Ciò che alla natura viene dato di più e male, viene restituito prima o poi; e il conto inizia ad essere salato.