S.A.
13 febbraio 2012
Camera di commercio compie 150 anni
A Reggio Emilia, Unioncamere nazionale ha celebrato i 150 anni delle Camere di Commercio. Presenti all´evento, i presidenti degli enti camerali giunti da tutta Italia, compreso Gavino Sini per il nord - Sardegna

REGGIO EMILIA - Un gran numero della attuali Camere di Commercio ed Arti italiane, tra cui Sassari, furono istituite nel 1862, all’indomani dell’Unità nazionale. Il valore aggiunto per abitante era di 326 lire, lavorava il sessanta per cento della popolazione e la stessa percentuale nei campi. In quella Italia, non si mangiavano più di sei chili di carne l’anno, si abitava almeno in sette in una sola casa, si moriva in media a 33 anni e il sessantotto per cento della popolazione era analfabeta.
Altri tempi. Ora tutto è cambiato, ma per poter vivere il presente e analizzare il futuro è necessario conoscere il proprio passato. Con questo spirito a Reggio Emilia, Unioncamere nazionale ha celebrato i 150 anni delle Camere di Commercio. Presenti all'evento, i presidenti degli enti camerali giunti da tutta Italia, premiati per testimoniare quanto sia importante il loro ruolo nel sistema economico territoriale. «Siamo davvero onorati di aver ricevuto il tricolore che ci fa ricordare, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere un pezzo di Stato nella realtà socio-economica del nostro territorio – sottolinea il presidente della Camera di Commercio del Nord Sardegna, Gavino Sini – che contribuisce a mettere insieme pubblico e privato nell’interesse del territorio. Una cerniera tra Stato e mercato, con gli imprenditori che governano democraticamente un Ente sempre presente e vicino alle imprese da 150 anni: in momenti di boom economico e di recessione come questo che stiamo vivendo nel quale non deve mai mancare il sostegno a chi fa impresa in prima linea».
Un concetto rafforzato dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello: «Nonostante le grandissime difficoltà in cui si trovano ad operare, i nostri imprenditori continuano a tenere sui mercati internazionali più prestigiosi, trovando nuove occasioni per espandere le loro reti distributive e presidiare meglio scenari altamente competitivi - ha detto - La ricetta di questi successi si chiama qualità, flessibilità, innovazione. E soprattutto fiducia». Non a caso nel 2011 ci dice che, anche nella bufera più violenta più di 390mila nuove iniziative hanno aperto i battenti, a fronte di circa 340mila che hanno cessato di operare. Sono state perciò in tutta Italia 50mila le imprese che si sono aggiunte agli oltre 6 milioni che già operano. Come dire un’impresa ogni dieci abitanti.
Nella foto: la consegna del tricolore a Gavino Sini
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