Luigi Crisponi*
15 marzo 2012
L'opinione di Luigi Crisponi*
Costa Smeralda modello inimitabile
I primi 50 anni della Costa Smeralda rappresentano in realtà i primi 50 anni del turismo in Sardegna. Coincide, infatti, con quegli anni l’inizio dello sviluppo del sistema dell’accoglienza regionale. In verità, alcune validissime scelte della politica regionale di allora anticiparono l’Aga Khan di una decina d’anni. Sotto la presidenza di Luigi Crespellani si vararono due elementi fondamentali per lo sviluppo del turismo in casa nostra. Il primo fu la legge istitutiva dell’Esit (l’Ente Sardo Industrie Turistiche) e il secondo l’adozione della legge sul credito all’industria alberghiera. L’azione della Regione quindi andò nella giusta direzione di valorizzare luoghi a vocazione turistica con la costruzione da parte dell’Esit e dell’assessorato regionale del Turismo dei primi insediamenti alberghieri balneari, con altrettante coraggiose iniziative fino all’interno dell’Isola: da Bosa a La Maddalena, da Tempio a Tonara.
E poi via via con Sorgono, Villacidro, Monte Ortobene, Carloforte e Santa Teresa Gallura. La fase pionieristica di lancio del turismo venne, quindi, affiancata dalle coraggiose iniziative degli imprenditori locali (Mundula, Palimodde, Mazzella, Mulas e altri) che intrapresero la sfida con un modello di sviluppo economico a loro certamente sconosciuto, ma che largheggiava quanto a carattere e talento personale, caparbietà e, soprattutto, grazie ad un innato ‘fiuto’ imprenditoriale. Nel 1962 arrivò, appunto, il Principe Karim che, avviando con un sapiente mix di intuito e sensibilità, la costruzione del ‘suo’ modello Costa Smeralda, ancora non sapeva che cinquant’anni dopo, quindi a tutt’oggi, quell’ispirato modello sarebbe stato ancora forte e maturo fra i sistemi del turismo isolano. La trasformazione di pascoli in riva al mare in ‘macchina da guerra’ turistica irrompe all'improvviso nell’incantato scenario gallurese, regalando alla Sardegna notorietà internazionale. Fa anche discutere se parlare di nascita o invenzione della Costa. E personalmente propendo per questa tesi.
Infatti fra il mare e l’Abbiadori si inventa un nuovo luogo, si costruisce concretamente un insediamento che prima non c'era. E in realtà si inventa un nuovo modo di costruire, vivere e consumare il tempo libero. È l'invenzione di un modo moderno di gestione della località turistica. È l'invenzione, insomma, di un sistema integrato di turismo che non gode di altri esempi e riferimenti, ma ha ancora oggi validi quegli irrinunciabili strumenti di sviluppo che si chiamano pianificazione e organizzazione. Certo, sia chiaro, quello della Costa non è e non potrà mai essere l’unico modello possibile di turismo in casa nostra, ma pur non rappresentandolo nel suo insieme (e nella sua complessità) ne è ancora oggi una validissima componente (riguardo all’immagine è praticamente irraggiungibile) che ci consente di competere con brillantezza con qualsiasi competitor turistico internazionale. Buon compleanno Costa Smeralda!
*assessore regionale al Turismo
|