Le parole del Capo dello Stato Napolitano e del premier Monti per ricordare il 25 Aprile, lanciando il monito all'unità del Paese anche nella crisi di questi anni. Le immagini del corteo ad Alghero
ALGHERO - «Il 25 Aprile è diventato la festa di tutto il popolo e la nazione italiana; e nessuna ricaduta in visioni ristrette e divisive del passato, dopo lo sforzo paziente compiuto per superarle, è oggi ammissibile». Il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mira non solo a ricordare la liberazione dell'Italia intera dal Nazi-fascismo, ma anche superare le polemiche affiorate nella Capitale per il mancato invito nel corteo organizzato dall'Anpi - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.
Collegare la Resistenza anche ai giorni nostri è il messaggio del presidente del Consiglio Mario Monti: «si tratta di rigenerare un'esperienza di liberazione, meno drammatica, certo, ma di liberazione da alcuni modi di pensare e vivere a cui ci eravamo abituati e che impedivano al Paese di proiettarsi nel futuro». E anche il premier invita all'unità: «riusciremo a superare le difficoltà economiche e sociali se tutti, forze politiche, economiche, sociali e produttive, lavoreremo nell'interesse del paese e del bene comune».
Alghero. E' partito alle 10 da Piazza del Municipio il tradizionale corteo per la commemorazione del 25 Aprile. Accompagnati dalla Banda Musicale Dalerci hanno sfilato le autorità militari e politiche, con il commissario Michele Casula in testa, e i consiglieri regionali Mario Bruno e Carlo Sechi. Presenti come ogni anno la sezione locale dell'Anpi e alcuni movimenti e partiti cittadini. Dalla manifestazione arriva l'
appello del presidente Anpi, Valdo Di Nolfo, affinchè Partigiani e Repubblichini non vedano il proprio nome in un'unica targa che riporti la dicitura "che donarono la vita perché l’Italia fosse libera e giusta" (come avviene in Piazza Porta Terra ad Alghero).