Continuano le fibrillazioni in aula per la mancata coesione della Maggioranza. Lavori ancora sospesi per mancanza del numero legale. L´intervento di Carlo Sechi (Sel)
CAGLIARI - Dopo la sospensione, per la mancanza del numero legale, a causa delle forti fibrillazioni della maggioranza, tutt'altro che unita, arrivano in aula le linee guida del nuovo Piano Paesaggistico Regionale rivisitato dalla Giunta Cappellacci, ed è subito battaglia dai banchi dell'opposizione. Dopo
Mario Bruno e
Gianvalerio Sanna e l'ex Governatore
Renato Soru, il padre del Ppr regionale, nel pomeriggio è stata la volta del consigliere regionale algherese Carlo Sechi (Sel).
«Volete attribuire a uno strumento dovuto la responsabilità dei mali che ci attanagliano ma il paesaggio è un bene costituzionale supremo. Sulle coste in passato si è consentito un intervento speculativo e così anche in certe zone agricole col risultato che l’economia e l’occupazione sono state imbrogliate. L’unico è riqualificare il patrimonio edilizio - ha precisato Sechi - il consumo per il consumo è finito una volta per tutte».
«Nella sua illustrazione, il presidente Cappellacci ha detto una serie di cose e ha parlato della dinamicità della materia e del vincolismo da superare. Ma voi semplicemente volete far saltare le regole e affermate che questo è necessario perché nell’edilizia la Sardegna ha perso 17 mila posti di lavoro. Il mercato è crollato e basta, altro che Ppr. Il richiamo di questa mattina al professor Lilliu ci avrebbe dovuto invitare tutti a maggiore prudenza. Non basta richiamare i valori per coprire certe miserie e percorrere altre strade. Questa è una legislatura morta - ha concluso Carlo Sechi - prima ce ne andiamo e meglio è».
Nella foto: Carlo Sechi