CAGLIARI - «Non esistono più aggettivi per descrivere la condizione in cui è precipitata l'Isola in questi anni. I dati di Save the Children la chiariscono con la brutalità dei numeri, in maniera inequivocabile: il 25% dei ragazzi sardi abbandona gli studi dopo la licenza media, i tassi di abbandono alle superiori sono tra i più elevati del Paese».

Il grido d'allarme lanciato dal coordinatore regionale di Sel, Michele Piras, segue quello di Salvatore Lai dell'Idv: la preoccupazione del centro-sinistra isolano sulla situazione scolastica (e non solo) dei giovani sardi. «Dati - aggiunge Piras - che si aggiungono alle indagini sulla disoccupazione, la precarietà, la povertà, i tassi di inattività dell'universo giovanile. Studi e documentazioni che restituiscono la fotografia di un popolo che sta lentamente rinunciando alla speranza, di uno stato di sofferenza profondo e diffuso».

«La Giunta regionale è corresponsabile di questo stato di cose - è la posizione di Sinistra Ecologia e Libertà - perchè in questi anni non si è percepito uno straccio di intervento in favore dell'istruzione né di contrasto dell'abbandono e della dispersione scolastica, perchè non si è attivata alcuna forma di politica attiva del lavoro, perchè si sono ignorati o sottovalutati per anno i segnali d'allarme che da tempo covavano nel profondo della condizione sociale in Sardegna». «Non ho alcuna intenzione di chiedere nuovamente al Presidente della Regione ciò che in tanti hanno già chiesto, ovvero le sue dimissioni - conclude il coordinatore -. Mi limito a porre a lui, alla sua giunta ed alla sua maggioranza una domanda: ovvero se ritengano etico continuare a galleggiare mentre tutto affonda».

Nella foto: Michele Piras