Il sindaco Stefano Lubrano interviene sulla questione del depuratore e accusa l´ex primo cittadino
ALGHERO - L'affaire degli
odori nauseabondi ad Alghero fa puzza - è non solo letterale - da tutte le parti. Rimpalli di responsabilità tra gestore (Abbanoa), dirigenti, amministratori attuali ed ex, che stanno tenendo banco nella noiosa estate politica della Riviera del Corallo. Dopo le
difese dell'ex sindaco e la responsabile del procedimento per il Comune, Ingrid Crabuzza, è l'attuale primo cittadino a dire la sua sulla esalazioni provenienti dall'impianto del Mariotti.
Ed esordisce rispedendo al mittente - Marco Tedde - le accuse di gestione carente dell'impianto. «Stupisce non poco - dice Lubrano - come per l’ennesima volta l’ex Sindaco Marco Tedde abbia perso un'altra occasione per mantenere il silenzio circa una vicenda di cui egli e la sua ex amministrazione sono gli unici veri responsabili nel senso letterale del termine». Se esiste uno «spartiacque nella storia turistico-ambientale di Alghero», questo è proprio il depuratore di S. Marco, secondo Lubrano che ripercorre la gestazione e conseguente realizzazione - che insieme hanno impiegato un periodo di 10 anni e milioni di fondi pubblici - di un'opera «che può far fronte alle esigenze di poco più di 77.500 presenze e che ha generato il cosiddetto e tristemente noto fenomeno della “marea gialla”».
Esiti negativi entrambi. Il secondo ampiamente noto; sul primo «non occorrono approfondimenti scientifici particolarmente complicati e complessi - secondo l'attuale sindaco - per sapere che Alghero, città a spiccata vocazione turistica, fa registrare un numero di presenze nettamente superiore che si aggira intorno a 150.000». Lubrano non vuole ereditare colpe e responsabilità «se com’era facilmente prevedibile senza eccezionali capacità, tale previsione si è rivelata errata».
«L’ex Sindaco - evidenzia il suo successore - ignora che il problema non è l’afflusso di fluidi correttamente depurati che fuoriescono dal depuratore in modo regolare e continuativo, ma l’enorme quantità di liquami che arrivano all’impianto di S. Marco, troppo piccolo per contenere la quantità di rifiuti organici prodotti dalla Città di Alghero i quali vengono stoccati presso i vasconi dell’ex depuratore del Mariotti, costringendo i cittadini e gli abitanti delle zone circostanti i miasmi da essi prodotti». Ma rassicura nel finale di valutare insieme alla sua amministrazione «ogni possibile soluzione per eliminare i gravi e sgradevoli effetti di decisioni che hanno richiesto 10 anni e che avrebbero dovuto migliorare il volto di Alghero e che, invece, complicano non poco l’azione delle aziende turistiche algheresi e creano a tutta la città danni di immagine difficilmente calcolabili».
Nella foto: Stefano Lubrano