Enrico Muttoni
6 marzo 2015
L'opinione di Enrico Muttoni
Fisica, ipocrisia e informazione
Il Presidente della Repubblica, e il Presidente del Consiglio dei Ministri, hanno provocato i piú disparati commenti per le modalitá d'uso dei mezzi di trasporto a loro riservati. Commenti favorevoli, in genere, per Mattarella; di segno opposto, per Renzi. Diciamo che, in linea di massima, due autoritá al vertice dello Stato debbano e possano scegliersi il mezzo che ritengono piú adatto a questo o quello spostamento; e, sempre in linea di massima, visto che sono al lavoro,
dovrebbero scegliersi il piú veloce, a paritá di comfort, si capisce. Mattarella é uscito dal Quirinale in macchina, ha raggiunto la stazione
(Termini, immagino) ha preso un TAV fino a Firenze Santa Maria Novella, e
quindi il tram fino a Scandicci. Certamente, se avesse usato il mezzo aereo, ci avrebbe messo di piú, dovendo recarsi a Ciampino prima, e da Pisa a Firenze poi, dato che questo aeroporto é strutturalmente giudicato rischioso per i VIP.
Con tutte le complicazioni derivanti dalla sicurezza che va garantita alle personalitá quando viaggiano su strada. Tutti hanno lodato il Presidente per la sua scelta, che combinava sobrietá, praticitá ed economia (non so quanto numeroso sia lo staff presidenziale), e per la scelta di usare il tram. Mi é peró dispiaciuto apprendere che per far salire Mattarella, sono stati fatti scendere i passeggeri, che hanno atteso la corsa successiva. Il tempo é la grandezza fisica piú ugualitaria che ci sia: tutti hanno a disposizione 24 ore,
ogni giorno. Gli organizzatori della trasferta fiorentina hanno perció, per pura piaggeria, ed ipocrisia mediatica, commesso una scorrettezza, facendo saltare la fila al Presidente. Il tempo dei passeggeri sbarcati era, infatti, per questi ultimi, prezioso né piú né meno di quello del Capo dello Stato. Un auto della polizia sarebbe stata una scelta migliore.
Se l'apprezzamento per Mattarella é stato unanime, questo non é avvenuto per lo spostamento di Renzi da casa sua a Roma, in elicottero. Qualcuno ha gridato allo scandalo, addirittura al peculato, e Crozza ha potuto agevolmente sbeffeggiare il primo ministro. L'ipocrisia qui l'ha fatta da padrona: se il primo ministro di un Paese di 60 milioni di abitanti non puó prendere l'elicottero per spostarsi, che dire? Non solo, ma i contestatori ad oltranza hanno come sempre colto l'occasione per sottolineare che Renzi é un primo ministro non eletto: facendo
finta di dimenticare che é proprio questo che la Costituzione dice. Il
presidente del Consiglio é nominato dal Presidente della Repubblica. Nomina di recente influenzata da un accordo tra gentiluomini, tra cui un pregiudicato, che vuole come nominabile il capo della coalizione vincente.
L'ultima dose di ipocrisia riguarda l'elicottero, tra l'altro un vanto dell'industria nazionale. Elicottero e pilota, infatti, per mantenere l'efficienza, devono volare praticamente ogni giorno; cosí come i mezzi dei Vigili del Fuoco devono muoversi quotidianamente. L'elicottero, dunque, avrebbe volato ugualmente, con Renzi o senza. L'ultima considerazione riguarda i mezzi di informazione, prontissimi a riferire, quando capita, che il tasso di libertá dei media italiani é bassissimo, colpa della politica. Colpa loro, invece, se in casi come questi si limitano a riferire evitando i giudizi sull'accaduto, o peggio ammiccando per seguire la corrente della popolaritá. Non si puó pretendere libertá senza il coraggio delle opinioni.
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