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PPP 26 luglio 2006
Pasquale Chessa racconta a "Chi" i colori della sua Alghero
In chiusura il giornalista vicedirettore di Panorama e direttore di Alguer.it, tende a sposare la tesi di Sergio Frau che ipotizza una coincidenza tra la Sardegna e l´Atlantide citata da Platone
Pasquale Chessa racconta a

ALGHERO - «Esiste anche un’altra Sardegna». Pasquale Chessa, vicedirettore di Panorama e direttore di Alguer.it, offre in un’intervista rilasciata al settimanale “Chi”, una fotografia di un’isola «fatta di angoli nascosti, piccoli musei, riflessi di luci». Il giornalista algherese, che interviene a margine di un reportage firmato da Maurizio Costanzo sulla Sardegna cui la nota rivista ha dedicato diverse pagine, non si sofferma sull’immagine super sfruttata di terra dei nuraghi o del paradiso vip in Costa Smeralda. Ma racconta di una Sardegna a colori e non in bianco e nero: «A cominciare proprio da Alghero, la mia città, autoglotta, minoranza catalana, assai poco sarda per lingua e per struttura – dice Chessa – Chi vuol conoscere quest’altra Sardegna non può mancare una visita, al museo civico di Ozieri, dove è esposto il neo restaurato retablo del Maestro di Ozieri – suggerisce il giornalista algherese – o alla chiesa di Ardara, alla cittadella dei Musei di Cagliari, dove è raccolto il meglio della pittura iberico-catalana; o al piccolo museo arroccato del duomo di Castelsardo». Pasquale Chessa non scorda di evidenziare inoltre la straordinaria bellezza dal punto di vista ambientale di un’isola circondata da tante isole e soprattutto non dimentica le sensazioni di casa, che ha tentato di trasmettere nell’intervista rilasciata al giornalista Michele Giordano: «Luogo della mia infanzia, di fronte a Capo Caccia e alla Grotta di Nettuno – ha raccontato Chessa – c’è l’isola Foradada, cioè forata dall’azione del mare e del vento, che hanno scavato una grotta che la attraversa da parte a parte: un’isola dagli straordinari riflessi di luce». Infine Pasquale Chessa, non ha rinunciato ad un accenno alla Sardegna della buona tavola: «Anche il cibo qui può essere a colori», ha affermato il giornalista citando la cucina marinara della Lepanto e quella più tipicamente sarda dell’agriturismo Sa Mandra, entrambi ristoranti di Alghero. Nella sua chiosa finale Pasquale Chessa, sembra sposare la tesi dello studioso Sergio Frau che vede nelle parole di Platone, quando parla dell’Atlantide, una perfetta coincidenza con la terra sarda.



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