M. P.
20 giugno 2015
Olio di palma nella bioraffineria di Porto Torres
L’olio di palma rappresenta uno degli ingredienti più utilizzato nella green economy. A Porto Torres e a Gela i controlli sono affidati alla società dall’Eni, proprietaria della raffineria

PORTO TORRES - L’olio di palma rappresenta uno degli ingredienti più utilizzato nella green economy. È innegabile che quelo consumato nelle bioraffinerie dell’Eni sia di gran lunga maggiore di quello usato dalla Ferrero per ridurre la Nutella, accusata di favorire la deforestazione. Le bioraffinerie – quella progettata a Gela, e le altre, Marghera e Porto Torres in fase di realizzazione o sperimentazione – avranno bisogno di ingenti quantità di olio di palma, anche se la percentuale di olio vegetali nel carburante non potrà superare la soglia del 10 per cento. È da considerare inoltre che al pari della Ferrero l’approvvigionamento delle bioraffinerie verrà controllato.
A Gela e a Porto Torres i controlli sono affidati, tuttavia, alla società dall’Eni, proprietaria della raffineria, l’Eni Trading & Shipping, cui è affidato il compito di procurarsi nel mercato solo olio certificato secondo norme riconosciute dall’Unione Europea. E’ sicuro però che la riconversione green delle vecchie raffinerie abbia bisogno dell’olio di palma (Gela, Marghera e Porto Torres): su questo non ci piove. L’olio di palma è materia molto ambita, e occorre confidare nelle certificazioni che ne limitino l’approvvigionamento ai luoghi e piantagioni che non provocano problemi all’ambiente. Un atto di fede, visto come stanno le cose.
|