Mariangela Pala
31 luglio 2015
A Porto Torres niente scorie nucleari: mozione Piras
Il consigliere comunale Claudio Piras (Porto Torres X Noi) presenta la mozione sul divieto di deposito e di transito di scorie nucleari di qualsiasi provenienza nel comune di Porto Torres

PORTO TORRES - Tutti uniti contro l’invasione delle scorie nucleari. A chiederlo è il consigliere comunale Claudio Piras (Porto Torres X Noi) attraverso la mozione presentata al sindaco Sean Wheeler sul divieto di deposito e di transito di scorie nucleari di qualsiasi provenienza nel comune di Porto Torres. Il risultato del referendum nel maggio del 2011 parlava chiaro: il popolo sardo aveva detto sovranamente no alle scorie, decidendo che il territorio sardo era indisponibile non solo alle centrali nucleari ma anche allo stoccaggio di scorie radioattive.
Gli stessi portotorresi, secondo l’esponente di Porto Torres X Noi, non accetteranno a nessuna condizione che l’isola diventi una pattumiera radioattiva, nel 2010, infatti, con una delibera dell’amministrazione Mura, Porto Torres era stato dichiarato comune denuclearizzato. Il consigliere Piras evidenziando la responsabilità del sindaco sulla salute dei cittadini e il suo dovere a tutelare la volontà da essi espressa durante il referendum no nucleare, chiede al Consiglio comunale di impegnare il primo cittadino «a porre in essere tutte le azioni che verranno ritenute opportune e necessarie per avviare un leale confronto con il Governo statale e regionale, affinché sia rispettata la scelta fatta dalla Sardegna, in occasione del Referendum consultivo del maggio 2011, di non avere nel proprio territorio installazioni di depositi e stoccaggio di scorie nucleari.
Pertanto evitando che la Sardegna venga individuata quale sede idonea ad ospitare il Deposito nazionale di rifiuti radioattivi», si legge nella mozione. Nel dispositivo si sottolinea come nella Carta delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco tecnologico, che la Sogin ha consegnato ad Ispra, la Sardegna sarebbe nelle prime posizioni tra i siti possibili. Ispra, dunque avrebbe due mesi di tempo per verificare la corretta applicazione dei Criteri da parte di Sogin, validare la Carta e passarla al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell'Ambiente, i quali entro un mese potrebbero rilasciare il nulla osta affinché Sogin pubblichi la Cnapi mettendo la Sardegna a rischio disastro ambientale.
Su queste premesse Piras chiede al sindaco di Porto Torres «di dichiarare per ragioni ambientali, paesaggistiche e turistiche la non idoneità del territorio comunale, come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico», oltre ad attivarsi per «promuovere, d’intesa con gli altri sindaci interessati, la mobilitazione di tutte le forze politiche, sociali, imprenditoriali e sindacali, le istituzioni, a partire da comuni, al fine di sensibilizzare su questa tematica».
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