S.I.
31 agosto 2015
«Regione, Fli: basta torniamo a lavorare»
«Due sentenza della Giustizia amministrativa hanno deciso chi dovrà entrare in Consiglio regionale, vengano rispettate e si torni presto a lavorare attivamente in via Roma». Fratelli d’Italia-An, tramite il suo coordinatore regionale, Salvatore Deidda

CAGLIARI - «Due sentenza della Giustizia amministrativa hanno deciso chi dovrà entrare in Consiglio regionale, vengano rispettate e si torni presto a lavorare attivamente in via Roma». Fratelli d’Italia-An, tramite il suo coordinatore regionale, Salvatore Deidda, chiede che si ponga termine quanto prima ai tentativi di speculazione e a fantasiose ricostruzioni sulla legge elettorale.
«Fratelli d’Italia – spiega Deidda – ha subito un danno non avendo potuto contare per oltre un anno e mezzo su un proprio consigliere, Gianni Lampis, che sarebbe dovuto essere stato nominato già dal febbraio 2014. Pur capendo le legittime aspirazioni di chi rimane fuori dal palazzo di via Roma, troviamo ormai stucchevoli questi tentativi velleitari e forzosi di ribaltare una doppia sentenza dei giudici amministrativi». Il riferimento è alle nuove azioni poste in atto da parte di alcuni candidati alle scorse elezioni, che tramite memorie o ipotesi di futuri ricorsi mirano a modificare quanto recentemente deciso dal Consiglio di Stato.
«Basta speculazioni, torniamo a lavorare quanto prima, usciamo finalmente dall’impasse e recuperiamo il tempo perso”, gli fa eco Paolo Truzzu, Consigliere regionale di FdI. “Prendiamo atto della sentenza e finiamola con questo stillicidio di dichiarazioni, perché i sardi ci hanno eletto per affrontare e risolvere i loro problemi, non i nostri». «Questi tentativi sembrano finalizzati soltanto a conquistare un titolo sul giornale e a generare ulteriore confusione essendo senza alcuna logica, in quanto provengono da rappresentanti di partiti che hanno preso migliaia di voti in meno rispetto a Fratelli d’Italia», attacca infine Deidda. «Non assisteremo passivamente a qualsiasi tentativo di ribaltare quanto deciso dai giudici e a ogni azione volta a screditare chi è stato legittimamente eletto dai sardi e che finalmente può iniziare il suo lavoro».
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