E' una corsa contro il tempo per convincere il vettore irlandese a salvare se non tutti almeno alcuni dei collegamenti sospesi dal 1° aprile 2016. Un plauso dal direttore Sogeaal per l'iniziativa delle imprese a costituire un fondo strordinario
ALGHERO - Proseguono le trattative tra la Sogeaal e Ryanair. L'obiettivo della società di gestione dell'Aeroporto di Alghero è non perdere le 14 rotte della compagnia aere low-cost ad oggi non prenotabili per la prossima estate e, presumibilmente potenziare quelle rimaste che invece sono state dimezzate in buona parte [
LEGGI]. La partita è complicata: il nodo restano le modalità in cui finanziare il vettore irlandese che dal 2014 non prende un euro dalla Regione. Regione, proprietaria della società di gestione (Sfirs 19,80%, regione 80,20%), che ha già fatto sapere attraverso l'assessore ai Trasporti Massimo Deiana di attendere il giudizio della Commissione Ue in merito all'indagine aperta sulla tanto discussa Legge 10 del 2010 targata Lorettu (Giunta Cappellacci) [
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Sebbene da Bruxelles abbiano già certificato - sulla base della nuova normativa del 2014 sul trasporto aereo - la regolarità degli aiuti concessi dal 2000 al 2010 da Sogeaal a Ryanair. Ipotesi caldeggiata anche dal sindaco Mario Bruno [
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GUARDA]. E' una corsa contro il tempo per convincere il vettore irlandese a salvare se non tutti almeno alcuni dei collegamenti sospesi dal 1° aprile 2016 [
LEGGI]. Per questo il direttore generale della Sogeaal, Mario Peralda, è stato due volte a Dublino nelle ultime settimane.
A sostenere la sua azione ora ci sono le imprese che hanno aperto un conto corrente per un fondo straordinario che punta a raccogliere un milione di euro in un mese [
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GUARDA]. «Un'iniziativa intelligente, utile e lungimirante che deve essere plaudita e incoraggiata. Un'iniziativa che è banale valutare esclusivamente quale rimedio emergenziale perché in realtà è un passo significativo verso la creazione di un nuovo modello, affrancato da ogni possibile rilievo comunitario» ha commentato Peralda. Si tratta di un impegno "storico" da parte dei privati che oltre a coinvolgere le strutture ricettive mira anche ai pubblici esercizi e ai negozi [
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GUARDA]. Un segnale arrivato dal basso per arrivare dritto ad una politica troppo distratta e in ritardo su una partita determinante per l'economia del nord Sardegna, e non solo.