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Cor 13 dicembre 2006
Commercio, lettera di Tedde a Soru
Commercio, lettera di Tedde a Soru

L’intendimento della Regione Sardegna di modificare la legge regionale sul commercio approvata solo nel maggio scorso, aveva lasciato intravedere alcuni spiragli circa l’introduzione di possibili novità migliorative nella disciplina degli orari di chiusura degli esercizi commerciali in sede fissa, anche in considerazione delle indicazioni date in proposito dagli Enti Locali e dalle associazioni di categoria sulle quali l’amministrazione regionale aveva manifestato disponibilità ed apertura. Oggi che quegli intendimenti sono divenuti legge debbo rilevare che poco è stato modificato e che solo alcune istanze, come quella del Comune di Cagliari, è stata accolta. Si continua secondo una filosofia del “divieto” assoggettando l’intero territorio regionale a regole uguali per tutti indistintamente, con decisioni “centralizzate” che trascurano le esigenze, le peculiarità territoriali e le competenze dei soggetti e degli attori locali, che sono più vicini alle necessità delle persone. Superato il problema del ferragosto, la questione si riproporrà negli stessi termini per la Pasqua e per le giornate del 25 Aprile e 1 Maggio, in periodi dell’anno in cui ad Alghero si registrano flussi turistici molto elevati in relazione ai quali non sarà possibile offrire i consueti servizi. Ritengo che sarebbe stato più efficace riservare ai Comuni, ai Sindacati ed alle Associazioni di Categoria il compito di decidere eventuali date di chiusura venendo incontro alle diversificate esigenze delle differenti realtà territoriali e recependone le indicazioni, così come è stato fatto con Cagliari, le cui istanze sono state accolte esclusivamente per motivi di vicinanza geografica ai “palazzi regionali”. Ancora una volta, invece, si è preferito portare avanti scelte che vanno nella direzione opposta a quella auspicata e richiesta con forza dal territorio, in controtendenza con la politica di liberalizzazioni dello stesso governo nazionale ispirata ai principi dell’economia di mercato. Alghero è la realtà più rappresentativa del turismo sardo e non può permettersi la chiusura di tutte le attività commerciali proprio in occasione di quelle festività in concomitanza delle quali si registrano i più alti tassi di presenze, come è nella migliore tradizione di questo territorio. Chiedo, pertanto, la riapertura di un dialogo con la Regione Sardegna da voi rappresentata al fine di addivenire ad una soluzione che preveda la possibilità per i Comuni di individuare eventualmente specifiche date di chiusura degli esercizi commerciali in sede fissa in relazione alle particolari esigenze del territorio, di concerto con le associazioni sindacali e di categoria.

Cordiali saluti, Marco Tedde



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