Carlo Mannoni
5 maggio 2016
L'opinione di Carlo Mannoni
Chi salverà le rose ad Alghero
Ad Alghero abbiamo un bravo giardiniere, aree urbane con buone terre da adornare di piante e fiori di ogni tipo, le rose in particolare, ed uno dei climi più adatti a queste coltivazioni. Il nostro giardiniere, due anni or sono, si e' messo d'impegno ed ha cominciato la sua opera di giardinaggio. Dapprima la ripulitura delle aree, poi la zappatura dei terreni, la concimazione degli stessi e la posa dei semi dei fiori, soprattutto le rose.
Alla piantumazione delle rose da serra il giardiniere ha preferito la fioritura in loco: dal seme al fiore, ama ripetere, non fidandosi delle produzioni importate. Alghero deve essere un modello da esportare per le sue rose "autoctone”, aggiunge. Le piccole piante verranno su pian piano, ripete spesso, sbucando dapprima timide tra le morbide zolle dei giardini urbani e degli spazi riconquistati al degrado, per poi svilupparsi e prorompere nei profumati, morbidi e coloratissimi boccioli.
Rose alba, bourbon, centifoglia, cinesi, damascena, gallica, ibridi moschate, perpetue e rugose, muscose, noisette, portland e rose moderne. Un programma di diverse florescenze con fioriture che si sviluppano in tempi differenti ma così imponenti e diffuse da far esclamare di stupore i cittadini algheresi: ecco Alghero è davvero unica, di rose tanto belle e così ben coltivate è difficile trovarne in altri luoghi! Un inno alla Natura, così prodiga con la nostra città alla quale il giardiniere, e con lui tutti noi, offre un tributo della creatività umana che arricchisce, finalmente, e non degrada le bellezze naturali della città stessa.
Ma, nonostante l’impegno del giardiniere e della sua squadra, le rose non crescono come si sarebbe desiderato. Ha finito per riconoscerlo, onestamente, lo stesso giardiniere: sarà colpa, forse, del terreno che risente ancora degli effetti negativi di precedenti piantumazioni, oppure dei semi comprati in parte a Roma e in parte a Cagliari che gli avevano assicurato essere tra i migliori, e forse non lo erano. Può darsi che si sia esagerato con le annaffiature che in tale abbondanza non hanno certo giovato al germoglio delle piccole piante di rose, pregiudicandone al contrario lo sviluppo.
I cittadini algheresi davanti alla questione della “fioritura si/fioritura no” delle rose manifestano opinioni diverse. Una parte, forse la maggioranza, passando accanto ai giardini ed alle aree coltivate lancia uno sguardo distratto alle incomplete fioriture rinviando il problema al domani, il caratteristico “damà” algherese che da solo risolve, ed ha risolto, molti problemi. Un’altra parte, formata da quelli che sono per il “meglio niente” al posto del giardiniere, si sofferma con critiche talvolta feroci sulla scarsità dei fiori e sul fallimento dell’intera opera di giardinaggio. Un’altra parte, ancora, sottolinea ed esalta, all’unisono con il giardiniere, le fioriture delle rose sin qui intervenute e manifesta la certezza che nel tempo i semi piantati si trasformeranno in sfavillanti roseti dai profumati, morbidi e coloratissimi boccioli di rosa.
C’è infine un gruppo di continentali, alcuni molto noti, altri meno, che in questo periodo vive ad Alghero per non so quali incombenze. Questi signori, a digiuno delle complesse e talvolta poco comprensibili questioni di giardinaggio algherese, e senza quindi esprimere alcun giudizio sul giardiniere e la sua squadra, vanno da qualche giorno in giro per Alghero ripetendo quasi ossessivamente, tra lo stupore dei più: “Chi salverà le rose?”
*assessore regionale nella Giunta Soru
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