S.A.
6 giugno 2016
Riformatori: ecco una sera al Pronto Soccorso Alghero
Un "sostanzioso" elenco di casi e criticità nella nuova denuncia dei Riformatori di Alghero in merito alla situazione sanitaria cittadina, in particolare del reparto dell´Ospedale Civile

ALGHERO - Una sera come un'altra al Pronto soccorso dell'Ospedale civile di Alghero: un signore con dolori lancinanti a causa del liquido di un cactus che gli ha colpito gli occhi mentre lo potava, aspetta un'ora e mezza per essere introdotto nel reparto per venirne fuori, poi, con un foglio con cui recarsi al reparto di Oculistica delle cliniche universitarie di Sassari; un ragazzo che accusa dolorosi problemi ad una spalla dopo una caduta aspetta quasi tre ore e poi ne esce con un foglio di prima diagnosi con cui presentarsi all'Ospedale Marino per gli interventi del caso; una bambina caduta accidentalmente su un gruppo di piante grasse e pertanto piena nelle gambe e sulle braccia di spine dolorosissime che attende più di due ore per essere poi avviata al reparto di Chirurgia dove, oltre al difficilissimo reperimento di pinzette idonee, manca però l'ittiolo perché la farmacia interna non fornisce all'ospedale questo tipo di farmaco, così come sono ormai irreperibili nuovi ferri di sutura.
Il "sostanzioso" elenco è nella nuova denuncia dei Riformatori di Alghero in merito alla situazione sanitaria cittadina. «Carenze, come quelle qui riportate assolutamente non imputabili ad imperizia o negligenza del personale, ché anzi si sta parlando, nel caso del Pronto Soccorso, di una riconosciuta eccellenza dell'Ospedale di Alghero» specificano dal coordinamento. «Si vogliono sottolineare, piuttosto, le evidenti carenze di organizzazione sanitaria, per una parte, certamente, addebitabili, ai forti risparmi in fatto di sanità, derubricati sotto la voce "razionalizzazione", ma una parte altrettanto chiaramente attribuibili a mancanza di programmazione e di visione unitaria e complessiva del sistema sanitario. Carenze e deficienze che finiscono per incidere pesantemente sulla qualità sanitaria erogata ai pazienti ma anche sulle stesse prestazioni del personale, costretto spessissimo a turni di lavoro massacranti e al rinvio se non alla rinuncia delle ferie».
Oggi, la situazione è tale per cui il Pronto Soccorso viene ormai utilizzato da ogni reparto e dai medici di base come il reparto plurispecialistico che deve, pertanto, prelevare esami, richiedere consulenze, radiografie, tutto a spese del proprio badget, ma sopratutto a spese dell'utente che, oltre a perdere tempo ed aspettare, a volte può rischiare anche la vita incalzano Balzani e compagni che chiedono «una improcrastinabile seria azione di "pronto soccorso" e cioè di razionalizzazione nel segno di una sanità di maggiore qualità, sicuramente più vicina ed attenta ai bisogni dei malati e del personale sanitario».
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