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Mauro Pili 1 novembre 2016
L'opinione di Mauro Pili
Finanziate subito il low cost, non serve la legge
<i>Finanziate subito il low cost, non serve la legge</i>

La Regione sta facendo di tutto per cancellare per sempre i low cost da Alghero e dalla Sardegna. L’ipotesi che viene avanzata di una legge per finanziare i contributi co-marketing è demenziale e folle e porta dritti verso una nuova procedura di aiuti di Stato. Una legge in tal senso avrà bisogno di anni per essere valutata da Bruxelles e costituisce l’ultimo espediente di Deiana e company per regalare definitivamente la Sardegna ad Alitalia. E’ un piano scellerato avallato da incompetenti che sostengono senza capirne niente che una legge per finanziare le low cost è non solo inutile ma dannosa. Occorre tenere in piedi, o meglio ripristinare, la procedura che la commissione europea ha giudicato legittima ovvero quella del contributo co-marketing diretto da parte delle società di gestione e non con un provvedimento legislativo diretto che aprirebbe le porte ad una procedura di aiuti di stato. La commissione Europea ha già detto con estrema chiarezza che non si tratta di aiuti di stato ma di un investimento di mercato e come tale deve solo garantire il metodo MEO del rapporto tra costi e benefici aeroportuali.

Il Presidente della regione può attraverso i propri capitoli della spesa per la comunicazione e la pubblicità istituzionale erogare i fondi agli aeroporti che li devono poi spendere attraverso le procedure indicate nelle linee guida per i contributi alle compagnie low cost. Si tratta di fare un bando da pubblicare semplicemente nel sito della società di gestione, valutare che le offerte rientrino ex ante nel metodo Meo e attivare lo stanziamento. La regione deve finanziare la pubblicità istituzionale non le compagnie low cost. Tutto questo sta avvenendo con il silenzio di tutto ma in realtà dietro questo comportamento si potrebbe celare il vero obiettivo di far fallire per sempre i voli low cost in Sardegna per mettere sempre di più l’isola sotto ricatto Alitalia. Non aver interrotto ancora la procedura di privatizzazione significa continuare non solo a perdere tempo ma a lasciare senza futuro l’aeroporto di Alghero.

Le ingerenze del ministro e gli interessi della componente affaristica del Pd, con a capo l’assessore Deiana, sono ancora una volta l’elemento distruttivo di qualsiasi seria azione di sviluppo. Il tentativo mai venuto meno di svendere l’aeroporto a F2I è un fatto grave per il quale lo voglio ricordare esiste una procedura presso l’autorità anticorruzione. Quel bando non va rinviato, va annullato del tutto perché è illegale. L’aeroporto di Alghero è un public utility e come tale deve essere valorizzata e salvaguardata. Chiunque persegua il contrario lo fa in funzione di affari privati e non certo per salvaguardare l’interesse pubblico. Nel giorno dell’addio di Ryanair ad Alghero penso si debba esprimere la più dura condanna per l’atteggiamento truffaldino messo in atto da mesi da molti protagonisti di questa vicenda. Le smentite, le finte dichiarazioni che parlavano di trattative era funzionali solo ad imbrogliare Alghero e i Sardi. Dal Ministro al Presidente della regione sarda hanno solo ingannato i Sardi con ipotesi fallimentari di privatizzazioni e con annunci farsa destituiti di ogni fondamento.

Ora, nessuno lo dice, ma all’aeroporto di Alghero si parla di cassaintegrazione, con un’infrastruttura così delicata lasciata nelle mani di incapaci e gestita peggio. La chiusura della base è una decisione gravissima perchè Ryanair ha anche comunicato che lo scalo di Alghero non è riprogrammato nemmeno per la stagione successiva, quella summer (estiva). Si tratta di un epilogo di una gravità inaudita per tutta la Sardegna e per il nord dell'isola. I governi italiano e regionale si sono resi responsabili di un disastro senza precedenti cancellando la base di Ryanair che ha rappresentato per 15 anni il principale strumento di sviluppo della Sardegna. Un disastro annunciato, ma confermato dalla sciatteria di un ministro e di un governo regionale che hanno preso in giro tutti sino ad arrivare alla chiusura definitiva. Una regione di incapaci ha portato al fallimento di uno dei progetti che avrebbe continuato a cambiare la storia economica dell'Isola. Si tratta di una decisione drammatica che mette in ginocchio la Sardegna tutta. Un epilogo che chiude un'epoca che avviai nel 1999.

Dopo 16 anni una giunta regionale di incapaci e un assessore devastante per la Sardegna chiudono un progetto di sviluppo sul quale la mia presidenza e tutta la Sardegna avevamo scommesso. Con questa decisione finale di Ryanair si conclude l’opera demolitoria dei voli low cost ideata dai vertici di Alitalia e portata avanti dai servi della giunta regionale sarda. Una responsabilità tutta politica che segna il tracollo di un'economia e dell'intera isola che aveva investito sui voli low cost. Abbiamo a che fare con cialtroni della peggior specie che hanno giocato sulla testa dei sardi impunemente. Il contributo co - marketing che avviai nel 1999 e poi misi a sistema nel 2002 era e resta l'unica strada legittimata dall'Europa, non averla perseguita aveva solo un obiettivo far andare via Ryanair per favori gli affari di Alitalia a scapito della Sardegna e dei Sardi. Deiana e i suoi accoliti sono responsabili di questo disastro e con loro tutti coloro che hanno avallato e coperto questa situazione. Non gli consentiremo di continuare ad ingannare i territori e gli operatori. Per questa ragione ogni scelta nefasta sarà contrastata in ogni modo e in ogni sede.

*deputato Unids, già Presidente della Regione Sardegna
13:43
Affidamento in concessione per 6 anni dei collegamenti con le isole di La Maddalena, San Pietro e Asinara e avviato l´esecuzione dei servizi di trasporto marittimo di passeggeri, veicoli e merci in continuità territoriale tra la Sardegna e le isole minori



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