Red
19 novembre 2016
Italia Attiva lancia il Manifesto del Goceano
Partecipata assemblea venerdì a Bono per un confronto pubblico sulle problematiche del territorio. Nasce l’idea di accostare il “benessere umano” al “benessere animale”

BONO - Un “Manifesto del Goceano” per presentare alle Istituzioni regionali e nazionali le drammatiche criticità di un territorio martoriato da spopolamento e disoccupazione. Una proposta univoca, che possa rappresentare i nove Comuni facenti capo alla Comunità Montana, ma che sia scritta dai cittadini, i soli a conoscere a fondo i veri problemi delle zone interne. È questa la proposta lanciata venerdì a Bono da Tore Piana, responsabile nazionale di Italia Attiva. Una proposta che ha suscitato notevole interesse nel corso di una partecipata assemblea nella sala convegni della Cm Goceano. Presenti numerose rappresentanze di cittadini provenienti da Bono, Illorai, Esporlatu, Benetutti, Anela, Burgos, Bultei, Bottida e Nule.
A moderare il dibattito è stato Tittino Cau, responsabile territoriale di Italia Attiva Sardegna ed organizzatore dell’incontro, che ha tracciato il quadro desolante di «un territorio sempre più abbandonato a se stesso». Numerosi i temi toccati con amarezza, dagli alti costi di luce e gas al crollo del prezzo del latte, dalla chiusura delle attività commerciali allo spopolamento che appare inarrestabile, per poi passare alla cessazione delle assunzioni in Ente Foreste ed Agris. «Nelle zone rurali bisogna considerare non solo il “benessere animale”, ma anche il “benessere umano”– ha affermato Cau – Per ridare vita alle zone interne sarebbe auspicabile l’introduzione di una fiscalità di vantaggio per imprese e residenti».
Dello stesso avviso Elena Vidili, coordinatrice sassarese del partito, che ha rimarcato l’importanza, anche per chi vive nelle città, di sostenere le attività dei piccoli centri rurali, poiché da essi provengono i principali prodotti agroalimentari sardi. Significativo l’intervento di Sergio Zara, sindacalista della Cigl, che ha auspicato il rilancio della filiera del Pet nella centrale di Ottana, stimando in almeno duecento i posti di lavoro diretti più l’ulteriore indotto. Leonardo Tilocca, presidente della Cooperativa casearia di Anela, ha invece enfatizzato il gravoso ritardo nell’avvio del Psr 2014-2020, con tre anni di ritardo. Numerosi gli interventi del pubblico a fine dibattito. Alla proposta di Piana, seguirà ora la costituzione di un gruppo di lavoro aperto e svincolato dai partiti, al fine di redigere punto per punto le questioni che più affliggono le popolazioni del Goceano e presentarle quindi al Governo ed alla Giunta Regionale.
Nella foto: un momento dell'incontro
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