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Red 26 gennaio 2017
Teatro: Classe di Ferro in Sardegna
La commedia di di Aldo Nicolaj è in tournée per la stagione 2016-17 de La Grande Prosa firmata Cedac, nell´ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna, nella mise en scène di Laros per la regia di Giovanni Anfuso
Teatro: <i>Classe di Ferro</i> in Sardegna

CARBONIA - Focus sul tema complesso ed attuale della terza età in “Classe di ferro”, originale e “profetica” commedia di Aldo Nicolaj in tournée nell'Isola per la stagione 2016-17 de La Grande Prosa firmata Cedac, nell'ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna, nella mise en scène di Laros per la regia di Giovanni Anfuso. Sotto i riflettori tre interpreti straordinari: Paolo Bonacelli (noto attore di teatro e cinema, raffinato interprete pinteriano, con una lunga carriera costellata di successi, dal debutto con Vittorio Gassman ai recenti “Il malato immaginario” e “La brocca rotta” di Kleist), Giuseppe Pambieri (volto noto del piccolo schermo, dal fortunato “Sorelle Materassi” ad “Incantesimo” ed “Affari di famiglia”, ma soprattutto attore teatrale, dagli inizi al Piccolo Teatro di Milano alle tournées con la compagnia Pambieri-Tanzi, fino al recentissimo “Re Lear”) e Valeria Ciangottini (versatile interprete fra teatro, cinema e tv, dal felice esordio ne “La dolce vita” di Federico Fellini, alle fiction come “Giornalisti”, “E poi c'è Filippo” ed “Un passo dal cielo”). Le scenografie sobrie ed essenziali sono di Alessandro Chiti, i costumi di Adele Bargilli, le musiche diMassimiliano Pace ed il disegno luci di Giovanni Caccia.

La pièce ironica e dolceamara, che getta uno sguardo sulla condizione degli anziani, dopo il debutto di sabato 28 gennaio, alle ore 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia, sarà in cartellone domenica 29, alle 21, al Teatro Grazia Deledda di Paulilatino; lunedì 30, alle ore 21, nel Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer; martedì 31, alla stessa ora, al Teatro Comunale di Sassari. Un intrigante e spietato affresco di varia umanità affiora dalla celebre commedia di Nicolai, (ri)scoperta in Italia dopo il fortunato debutto ad Budapest nel 1974, e rappresentata più volte con successo (memorabile la versione del 1987, con Gianni Santuccio e Ciccio Ingrassia), per una riflessione sul destino delle donne e degli uomini ormai avanti con l'età, tra l'evoluzione della famiglia e l'idea della vecchiaia in seno alla civiltà dei consumi. Esclusi ormai dal mercato del lavoro, beneficiari (nei casi migliori) di una pensione il cui valore tende progressivamente a ridursi, con molto, a volte troppo tempo libero a disposizione, gli anziani si ritrovano a fare i conti con la solitudine e con una forma sottile di emarginazione, ma anche e soprattutto con la propria immagine di se, con il timore di trasformarsi in un peso per figli e nipoti, o peggio ancora l'incubo di finire i propri giorni in una casa di riposo.


Classe di ferro è incentrata sui problemi della terza età, trattati con una delicatezza ed uno humour non frequenti nella drammaturgia italiana. La vicenda, sempre attuale, è ambientata in un giardino pubblico di una grande città. Protagonisti sono tre anziani (Libero Bocca, Luigi Lapaglia ed Ambra)m che si sono conosciuti casualmente durante le loro quotidiane passeggiate. I loro caratteri sono assolutamente differenti (aggressivo e riottoso quello di Bocca, docile e remissivo quello di Lapaglia, angelico e sognatore quello di Ambra) e consentono all'autore di creare un affresco quanto mai attuale del mondo degli anziani, un mondo solo apparentemente semplice e spensierato, ma che, in realtà, è carico di malinconie, passioni violente, aspettative impossibili, delusioni profonde, timori ed insicurezze. E' una splendida parabola sulla terza età, una commedia che sollecita tutta una serie di riflessioni sul destino, molto spesso crudele, dell'anziano nella società. Un testo, che alternando leggerezze ed ingenuità con alcuni momenti di profonda commozione, lascia una traccia profonda nello spettatore.
13:28
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