M.V.
12 giugno 2007
Bankitalia: la cura Soru funziona
Aumenta il prodotto interno lordo, diminuisce la disoccupazione e crescono il mercato del lavoro e considerevolmente i flussi turistici. Difficoltà nell´agro-alimentare ed edilizia. Questa la fotografia dell’economia sarda nei dati annuali della Banca d’Italia

CAGLIARI - Nel 2006 è proseguita la fase espansiva che aveva caratterizzato l'economia della Sardegna nell'anno precedente. Il prodotto interno lordo è aumentato dell'1,8 per cento, in misura lievemente inferiore al valore segnalato dall'Istat per il 2005. L'economia regionale ha beneficiato del favorevole quadro congiunturale osservato a livello nazionale e internazionale. È lo spaccato sull'economia della Sardegna nel 2006, fatto dalla Banca d'Italia. Gli analisti dell'istituto centrale hanno presentato ieri il Rapporto annuale e i risultati per la Sardegna sono senz’altro positivi. Nel 2006 il numero degli occupati in Sardegna è aumentato dell'1,8 per cento (0,6 per cento nel 2005), con una riduzione del numero delle persone in cerca di occupazione che si era manifestata nell'anno precedente (-16,8 per cento; -7,4 nel 2005); il decremento ha riguardato in prevalenza coloro che avevano precedenti esperienze lavorative. Il tasso di disoccupazione medio nella regione è notevolmente diminuito, passando dal 12,9 del 2005 al 10,8 per cento (6,8 per cento a livello nazionale). Anche l'andamento del settore industriale è stato complessivamente positivo; nella media del 2006 l'attività produttiva è aumentata. In base all'indagine condotta dalla Banca d'Italia su un campione di imprese industriali con almeno 20 addetti, nel 2006 il fatturato in termini nominali è aumentato dell'11,8 per cento, confermando l'espansione registrata nell'anno precedente. Il numero delle imprese industriali attive, secondo i dati degli archivi delle Camere di Commercio, è aumentato dello 0,4 per cento rispetto al 2005; l'incremento ha riguardato in particolare le imprese della trasformazione alimentare, quelle della chimica e delle materie plastiche. A gonfie vele l’industria delle vacanze, nel settore turistico infatti i flussi di visitatori registrati presso strutture ricettive della regione sono notevolmente aumentati. Gli arrivi e le presenze nelle principali località turistiche dell'isola sono aumentati rispettivamente del 9,3 e del 9,7 per cento. Il flusso dei passeggeri transitati nel corso del 2006 nei principali porti e aeroporti della Sardegna è cresciuto dello 0,9 per cento; il rallentamento rispetto alla dinamica dell'anno precedente (4,8 per cento) è attribuibile alla riduzione del traffico marittimo (-1,5 per cento). In calo i settori dell'edilizia e l'agricoltura, dove si sono confermati i risultati negativi registrati nell'anno precedente. La produzione delle principali coltivazioni e della zootecnia si è lievemente ridotta, frutto anche dei ritardi nell’erogazione degli aiuti europei, riferibili alla nuova fase della Politica Agricola Comunitaria. Nel comparto residenziale è proseguita la crescita della produzione, anche se l'attività delle imprese ha rallentato rispetto al 2005: la domanda di abitazioni è stata meno intensa dopo l'espansione degli ultimi anni. La produzione nei comparti delle opere pubbliche e dell'edilizia non residenziale è diminuita. Positivi, e non poteva essere altrimenti, i commenti della Regione. «La relazione della Banca d'Italia – ha commentato il Presidente Soru - assegna alla Sardegna la crescita migliore del Pil tra tutte le regioni del Sud, il maggior calo della disoccupazione e aumento della forza lavoro. Occorre rafforzare, come già previsto nella legge finanziaria, le politiche attive del lavoro in modo da accelerare ulteriormente il processo in atto di riduzione della disoccupazione».
Nella foto il Presidente della Regione ad Alghero
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