Cor
28 ottobre 2019
Distributori: è sciopero di 48 ore
Categoria allo stremo denunciano i sindacati. Dal 6 all´8 novembre sarà sciopero generale su strade e autostrade in tutto il Paese. Previsti disagi anche in Sardegna e Provincia di Sassari

SASSARI - Le organizzazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio hanno proclamato uno sciopero nazionale dei gestori degli impianti stradali ed autostradali di distribuzione carburanti dalle ore 6 del giorno 6 alle ore 6 del giorno 8 Novembre 2019. «La protesta è rivolta innanzitutto nei confronti del Governo che sta gravando un'intera categoria con provvedimenti con adempimenti inutili e cervellotici».
Contestata la fatturazione elettronica, i registratori di cassa telematici e la rimodulazione dell'Indice Sintetico di Affidabilità fiscale (ISA). E ancora: l'introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera in formato elettronico; l'invio dei corrispettivi giornalieri in formato elettronico fino al gravame fiscale e contributivo per i Gestori che non ricevono - in tempo - da Fornitori e Agenzia delle Entrate i documenti necessari per la loro contabilità. Insomma, la protesta è a tutto campo. «Provvedimenti che duplicano gli esistenti e che non hanno alcuna valenza sulla lotta all'illegalità o alla infedeltà fiscale - sottolineano i titolari di stazioni - in sostanza si trasformano i Gestori in "controllori" dell'intera filiera con responsabilità (anche penali) che non sono connesse con la loro attività».
La protesta è inoltre rivolta nei confronti tanto delle compagnie petrolifere quanto di quella miriade di soggetti - molti dei quali operatori border line - diventati titolari di impianti - che fanno strame dei contratti e delle leggi nel più assoluto silenzio della Pubblica Amministrazione che assiste allo scempio nel più colpevole dei silenzi che realizzano quell'abuso di dipendenza economica cui il Gestore è costretto per non soccombere. «A tutto questo si somma il rifiuto a rinnovare gli accordi economici ampiamente scaduti negando persino il riconoscimento dei maggiori costi di gestione scaricati in capo ai gestori».
|