Red
22 dicembre 2019
A Martis, Rural Jam-data zero
Lo spin-off del festival va in archivio con un piccolo grande successo di contenuti e partecipazione. Grazie al Gal, storia, musica, letteratura, ruralità e convivialità si raccontano in Anglona

MARTIS - La data zero del festival “Rural Jam” di Martis va in archivio con un piccolo grande successo di contenuti e partecipazione. L'esperimento portato avanti dal Gal Anglona è perfettamente riuscito, pronto ora a replicarsi nel 2020 con le idee chiare in testa ed ampi margini di miglioramento. Rural Jam è un progetto in divenire che nasce e si sviluppa in Anglona grazie al bando della Camera di commercio “Salute e Trigu”, idea trasformata in festival dal Gal Anglona pronta a diventare manifestazione da rosso sul calendario. Tutto è accaduto ieri (sabato), a Martis. L'obiettivo era realizzare e promuovere un evento in formato festival nell’area rurale dell’Anglona, per valorizzare la ruralità e provare a contrastare il fenomeno dello spopolamento con l'ideazione e la programmazione di momenti di incontro, riflessione ed intrattenimento dedicati in primis ai giovani di un territorio che ha grandi possibilità e potenzialità da sfruttare ricollegabili anche all’offerta turistica. «Anglona e Coros sono territori ricchissimi di attrattori turistici dal punto di vista storico, dalla preistoria alla protostoria all’Età punica e romana arrivando sino al Medioevo e all’età post-medievale – spiega l'archeologo Domingo Dettori - Il bene culturale è in generale un attrattore fortissimo. Obbiettivo del Gal deve essere il mettere questa offerta in rete, fare in modo che Coros e Anglona lavorino insieme per una fruizione del territorio uniforme e in coordinamento tra tutti gli enti, pubblici e privati cittadini»
Dopo una mattinata di escursioni vissute fra la foresta Pietrificata di Carrucana e la cascata di Triulintas, il Museo Agropastorale ed il Museo Diocesano, le chiese di San Pantaleo e di San Leonardo, rigenerate le forze nel corso di un pranzo conviviale, la giornata ha vissuto il suo clou nel corso di una tavola rotonda moderata dal direttore del Gal Anglona Simone Campus, che ha coinvolto alcuni dei principali attori sulla scena legati alla realizzazione ed organizzazione di festival in Sardegna ed alle possibili ricadute sul territorio collegate all'organizzazione di iniziative di questo tipo: Luca Zoccheddu (festival “Pazza idea” e “Liquida”, fra gli altri), il musicista ed organizzatore Enzo Favata, Enrico Lobino (sindaco di Florinas, che ospita il festival “Florinas in giallo”), l’esperta di turismo sostenibile Maria Grazia Manca (Agenzia Laore), l’archeologo e profondo conoscitore del territorio d’Anglona Dettori, Silvia Sarta (curatrice di un'approfondita ricerca sull’effetto dei festival in Sardegna) ed il sindaco di Martis Tiziano Lasia, padrone di casa. Ad accompagnare la serata, la musica e le parole del cantautore nulvese Pasquale Demis Posadinu.
«Occorre creare le condizioni per la realizzazione di un festival che parta dal basso. Bisogna animare il territorio, in modo che tutti i soggetti si sentano coinvolti e partecipino attivamente – affermano gli organizzatori - Lo scopo di questa data zero era coinvolgere figure provenienti da vari ambiti per discutere insieme di possibilità, idee e proposte. Non esiste infatti un format predefinito su cui operare, serve invece costruire insieme un modello applicabile e sostenibile partendo dalla comunità per arrivare alle figure più specifiche. Ognuno deve fare la sua parte, facendo bene quello che sa fare».
Nella foto: un momento della manifestazione
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