Red
23 febbraio 2020
Evasi al Fisco 1,25milioni di euro
Nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione fiscale, le Fiamme Gialle della Tenenza di Sanluri hanno concluso due verifiche fiscali nei confronti di altrettante realtà commerciali con sede nell’ hinterland, operanti nel settore della produzione alimentare. Emettevano scontrini ma non li annotavano in contabilità

SANLURI - Nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione fiscale, le Fiamme gialle della Tenenza di Sanluri hanno concluso due verifiche fiscali nei confronti di altrettante realtà commerciali con sede nell’hinterland, operanti nel settore della produzione alimentare. Grazie all’ausilio delle banche dati in uso al Corpo ed a mirati riscontri sul territorio, i finanzieri hanno individuato le due aziende che, pur svolgendo regolarmente la propria attività, non adempivano all’obbligo della presentazione delle dichiarazioni fiscali ai fini delle imposte sul reddito e dell’Iva, qualificandosi quindi come evasori totali. L’attività ispettiva si è basata sulla ricostruzione analitica del reddito di impresa, operata anche attraverso lo “spesometro integrato”, database in cui sono contenuti tutti i dati relativi alle fatture emesse e ricevute da ogni contribuente titolare di partita Iva.
È stato possibile riscontrare i volumi di affari effettivamente realizzati, attraverso il conteggio delle fatture e degli scontrini fiscali che i titolari dell’imprese regolarmente emettevano e che, parzialmente, annotavano in contabilità, stratagemma questo che serviva per non destare sospetti durante i controlli strumentali sulla certificazione dei corrispettivi. Le verifiche hanno consentito di rilevare, in entrambi i casi, l’omissione sia della registrazione di corrispettivi, sia della presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’Iva per più annualità, con conseguente occultamento di ricavi, per la prima azienda controllata, per oltre 544.815euro (con un’evasione Iva di 21.792euro) e, nel secondo caso, per 706.000euro (cui è conseguita una evasione dell’imposta sul valore aggiunto di 32.730euro).
Durante il secondo controllo, l’azione trasversale delle Fiamme gialle ha consentito di constatare irregolarità in ordine all’osservanza delle norme che disciplinano il mondo del lavoro: all’atto dell’accesso nell’azienda, a seguito dell’identificazione di tutto il personale intento a prestare la propria attività lavorativa, è emersa la posizione di un soggetto per il quale il datore di lavoro non ha saputo fornire la documentazione attestante la regolare assunzione. I successivi approfondimenti hanno appurato che il dipendente era impiego in nero. Per questa violazione, il titolare della ditta, oltre alla diffida a regolarizzare il lavoratore irregolare, è stato destinatario di una sanzione amministrativa da un minimo di 1.800 ad un massimo di 10.800euro.
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