Red
2 giugno 2020
Passaporto sanitario: Codacons contro la Regione
La querelle finisce al vaglio della Corte costituzionale. «Assurde e irrealizzabili le pretese di passaporti o attestati di negatività al virus», dichiarano i rappresentanti dell´associazione dei consumatori

CAGLIARI - «Tutte le limitazioni regionali agli accessi dei cittadini, come quelle annunciate dalla Regione Sardegna, sono illegittime e finiscono ora al vaglio della Corte Costituzionale». Lo afferma il Codacons che, in vista delle riaperture agli spostamenti a partire da mercoledì 3 giugno, porta il “passaporto sanitario” all’attenzione della Consulta, dove già pende un ricorso dell’associazione contro le Regioni che durante la “Fase 2” si sono mosse in ordine sparso con ordinanze che contraddicevano le disposizioni del Governo.
«Abbiamo deciso di presentare motivi aggiunti al ricorso pendente dinanzi la Corte costituzionale, affinché sia valutata la legittimità costituzionale degli attestati che alcune Regioni richiedono ai cittadini per l’ingresso nel territorio. Le regole per i trasferimenti tra regioni – spiega il presidente della Codacons Carlo Rienzi - devono essere infatti decise dallo Stato, e qualsiasi limitazione lede i diritti costituzionali; le pretese di passaporti o attestati di negatività al Covid per entrare nelle regioni sono assurde e irrealizzabili, e configurano una lesione dei principi riconosciuti dalla nostra Costituzione».
«L’unico limite che può essere giustificato, sia in entrata che in uscita dalle regioni, è quello verso coloro che mostrano sintomi di Covid e febbre alta, perché ogni altra limitazione risulterebbe incostituzionale» , conclude l’associazione. Insomma, a poco più di ventiquattro ore dal riavvio dei viaggi da una regione all'altra, la querelle non si placa.
Nella foto: il presidente Carlo Rienzi
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