Sindaco e giunta ad Alghero intervengono nella polemica e rispondono a distanza al presidente del Psd´Az, Antonio Moro, specificando i motivi della loro scelta: «accuse gravissime»
ALGHERO - Clima sempre più infuocato tra esponenti del Psd'Az ad Alghero e accuse reciproche che rimbalzano tra fazioni contrapposte. Alla
sfida pubblica rilanciata in queste ore da numerosi esponenti e militanti che sui propri profili incollano il test di uno dei presunti
post oggetto di querela da parte di
Mario Conoci, il Primo cittadino risponde con un comunicato stampa ufficiale in cui specifica i motivi alla base della scelta di dare mandato all'Avvocatura comunale di procedere nei confronti di tre algheresi (uno di questi sarebbe proprio l'esponente
Psd'Az).
«Ricorrere alle vie legali non è mai piacevole, anche quando è necessario. È dovere dell'Amministrazione difendere il Comune di Alghero, i suoi dipendenti, coloro che lavorano sugli atti amministrativi e la dignità di chi amministra. Le accuse lanciate sui social sono pesantissime. Fatti che vanno oltre il limite della normale dialettica tra cittadini e istituzioni, oltre la legittima critica, anche dura. L'aver deciso di presentare un esposto-querela è una conseguenza a difesa da tali comportamenti, a difesa dell'Ente e del Sindaco e della Giunta oggetto di esplicite accuse. Piena accettazione dunque delle critiche, piena disponibilità al dialogo, massima apertura alle normali contrapposizioni a cui l'Amministrazione si sottopone. Ma c'è un limite, previsto dalla legge, che consente di difendersi da accuse diffamatorie. Libertà di critica non significa facoltà di accusa di reati gravi nella pubblica amministrazione» sottolineano Conoci insieme agli esponenti della Giunta.
Una risposta, seppur indiretta, indirizzata allo stesso presidente del Psd'Az,
Antonio Moro, che non più tardi di qualche giorno fa aveva pubblicamente censurato la scelta di Conoci parlando di «decisione politicamente inopportuna, prima ancora che una sorprendente quanto dolorosa dichiarazione di ostilità». Infine sindaco e giunta s'infilano nel dibattito
social scoppiato in città dopo l'anticipazione di
Alguer.it e si rivolgono ad alcuni non meglio identificati «ex amministratori» che a detta loro avrebbero fatto interpretazioni del tutto fuori, riscoprendosi a favore del dialogo in contrapposizione alle diffamazioni: «il ricorso all'esposto-querela è stato certamente utilizzato a piene mani con le medesime motivazioni di questa Amministrazione».