Red
28 gennaio 2021
«Zona arancione, Regione incapace»
«La responsabilità del passaggio in zona arancione è esclusivamente in capo alla Regione, incapace di monitorare la situazione epidemiologica», dichiara il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale Gianfranco Ganau

CAGLIARI - «Deve essere chiaro a tutti che la zona arancione in Sardegna è stata determinata dell'incapacità della Regione di programmare nei tempi adeguati le risposte all'evolversi dell'emergenza sanitaria. Non corrisponde al vero che ci sia stata una modifica dei parametri di valutazione nella settimana in questione». A dichiararlo, senza mezzi termini, è il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale Gianfranco Ganau.
«La Sardegna - prosegue l'esponente Dem - ha documentato all'Istituto superiore di sanità la presenza di incidenza di casi oltre i cinquant'anni, la presenza di numerosi focolai all'interno di reparti ospedalieri, Rsa e case di cura e il superamento del limite del 30percento di occupazione dei posti letto di terapia intensiva. Tre dati che collocavano automaticamente la Sardegna in zona arancione. Cosa che il ministro non poteva che certificare. Preciso che i dati sono stati trasmessi martedì e quindi da allora la Regione era a conoscenza del passaggio in zona arancione, cosa che ha evidentemente omesso di preannunciare. Se ci fosse stato un serio monitoraggio dell'occupazione dei posti letto di terapia intensiva sarebbe bastato attivare quei letti dichiarati “immediatamente attivabili” (ammesso che lo siano realmente), cosa che non è stata fatta, limitandosi a certificare il superamento dei limiti previsti».
«Quindi, la responsabilità non può che essere attribuita all'incapacità della Regione di rispondere all'evolvere della situazione epidemiologica e sanitaria. Bene farebbe il presidente Solinas a prendere atto della situazione scusandosi e mettendo a disposizione risorse finanziarie per ristorare le attività economiche ulteriormente danneggiate da questa situazione, piuttosto che minacciare improbabili ricorsi a uffici giudiziari che non potrebbero che prendere atto di quanto documentato dagli stessi organi regionali».
Nella foto: il consigliere regionale Gianfranco Ganau
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