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Red 4 febbraio 2021
Punta Giglio: dubbi a 5 stelle
«Davvero riqualificare l’ex batteria di Punta Giglio permetterà la riqualificazione quell´ambiente naturale? Il sito in oggetto è un´area naturale o un´area abbandonata? Ora dovremmo ringraziare un gruppo di “volenterosi” che, grazie ad un bando pubblico, trasformerà quel luogo, ristrutturando l’immobile, sfoltendo un po´ di vegetazione infestante, creando piattaforme con pergolati annessi per dare frescura nelle assolate estati e realizzando una piscina per i loro clienti?», chiedono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle Roberto Ferrara e Graziano Porcu
Punta Giglio: <i>dubbi</i> a 5 stelle

ALGHERO - «Davvero riqualificare l’ex batteria di Punta Giglio permetterà la riqualificazione quell'ambiente naturale? Il sito in oggetto è un'area naturale o un'area abbandonata? Ora dovremmo ringraziare un gruppo di “volenterosi” che, grazie ad un bando pubblico, trasformerà quel luogo, ristrutturando l’immobile, sfoltendo un po' di vegetazione infestante, creando piattaforme con pergolati annessi per dare frescura nelle assolate estati e realizzando una piscina per i loro clienti? Un bel dilemma». A porre questi quesiti sul tavolo della discussione relativa alla “querelle Punta Giglio” [LEGGI], che ha visto intervenire partiti politici [LEGGI] [LEGGI] e associazioni ambientaliste e culturali [LEGGI] [LEGGI], sono i due consiglieri comunali del Movimento 5 stelle Roberto Ferrara e Graziano Porcu, che ricordano come il progetto di restauro e rifunzionalizzazione dell’ex batteria antiaerea Sr413 «arriva da lontano, grazie allo “Sblocca Italia” di Renzi, con il bando “Cammini e percorsi” per la valorizzazione a fini culturali-economici di alcuni ruderi del Demanio dello Stato, per restituire loro nuova vita a seguito del restauro conservativo».

«La politica ha la possibilità di far del bene o procurare danni enormi. Tutto dipende dal bagaglio culturale che contraddistingue i singoli politici. Ci domandiamo – proseguono i due esponenti pentastellati - come sia possibile che ad Alghero ancora non sembra si sia capito il valore dell’ambiente integro ed incontaminato che è di per sé un valore economico attorno al quale potrebbero vivere intere comunità attraverso la rivisitazione delle attività, sposando una politica di accoglienza turistica realmente ecocompatibile. Purtroppo è mancata la comunicazione della politica alla gente e per la gente: l'istituzione comunale che ha accettato questo contratto capestro per la comunità, il Parco che è stato a guardare, questa sembra sì incuria ma culturale. Gli enti politici e tecnici hanno l’obbligo di governare e tutelare il bene primario che è la natura. In questo caso, abbiamo assistito ad una cultura politica che fa prevalere un'idea di sviluppo estemporaneo senza trasporla in un piano esposto, discusso, condiviso e incoerente con il vero valore primario di un bene identitario collettivo. Ci fermiamo qui perché è inutile fare dietrologia».

Il M5s Alghero sta seguendo fin dall'inizio in questa vicenda, attuando un controllo puntuale su tutti gli atti che sono stati prodotti e che verranno prodotti. «Non è facile accettare di ridurre l’ex Batteria a casa per ferie con annesse pareti disegnate che faranno da corollario alla nuova struttura, ma nel nostro ruolo istituzionale vigileremo sugli interventi che verranno realizzati nel rispetto delle prescrizioni volte alla tutela del paesaggio e del patrimonio naturalistico. Piuttosto che un intervento prioritariamente turistico ricettivo e in seconda battuta culturale museale – concludono i due pentastellati - ci saremmo augurati e ci auguriamo che si riprenda lo spirito originario del bando volto alla valorizzazione tramite “attività e servizi di supporto al camminatore, pellegrino e ciclista nella fruizione dei cammini e dei percorsi, di promozione del territorio, della mobilità dolce e del turismo sostenibile”».
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