Red
12 marzo 2021
Anbi Sardegna conferma Gavino Zirattu
Zirattu, riconfermato per acclamazione alla guida dell’associazione regionale che tutela e rappresenta i Consorzi di bonifica, lancia la sfida di una seconda grande bonifica nella storia dell´Isola

CAGLIARI - «Ci candidiamo a gestire la messa in sicurezza degli oltre 2300chilometri quadrati di territorio a rischio frane e alluvioni». Gavino Zirattu, appena riconfermato per acclamazione alla guida di Anbi Sardegna, l’associazione che tutela e rappresenta i Consorzi di bonifica, lancia la sfida di una seconda grande bonifica nella storia della Sardegna e lo fa nel periodo più critico per il mondo delle campagne. Quasi il 10percento dell’Isola è a rischio idrogeologico e, secondo l’Anbi, è quanto mai necessario e urgente mettere in campo adesso tutte le risorse per affrontare un tema che, con il cambiamento climatico, diventa sempre più cruciale. Zirattu è stato eletto all’unanimità nell’ultima assemblea Anbi con i presidenti dei sette Consorzi di bonifica della Sardegna e alla presenza del direttore regionale Roberto Scano: un attestato di fiducia che arriva in un momento delicato per i comparti agricolo e irriguo.
La crisi economica, acuita dall’emergenza epidemiologica, che sta attanagliando il sistema, non ha interrotto gli sforzi e i progetti di Anbi Sardegna, anche perché i Consorzi di bonifica non si sono mai fermati e hanno continuato a garantire servizi e assistenza agli agricoltori, sostenendo i costi di gestione delle strutture. I sette Consorzi (Sardegna meridionale, Ogliastra, Oristanese, Sardegna Centrale, Nord Sardegna, Nurra e Gallura) irrigano 53mila ettari di territorio, con una rete di quasi 12mila chilometri di condotte, 110 vasche di accumulo e 106 impianti di sollevamento. Numeri che si traducono in una mole quotidiana di lavoro che ha portato gli enti a conoscere il territorio, a sviluppare relazioni strette con gli agricoltori e a maturare le competenze in materia di gestione dei corsi d'acqua. Ma non basta.
Per Anbi, infatti, serve una riforma della Legge 6, la legge quadro del 2008 in materia di Consorzi di bonifica, con una ridefinizione di ruoli e competenze, adeguando il quadro normativo alle reali esigenze di regimentazione delle acque e sicurezza idraulica e ambientale dei territori della Sardegna. «La Sardegna ha bisogno di prendere di petto questo argomento, – dichiara il presidente di Anbi Sardegna – valorizzando i Consorzi come una risorsa che aspetta solo di condividere professionalità e conoscenze». Per l'associazione, è necessario attivare dei tavoli di coordinamento a livello locale, con tutti i soggetti impegnati nel sistema di protezione civile e gestione del territorio. I Consorzi di bonifica si candidano a diventare il “braccio armato” di una sfida che riguarda la riqualificazione integrale del territorio. «Non siamo “distributori di acqua” – conclude Gavino Zirattu – ma assolviamo a compiti ben più nobili e di interesse generale e ambientale».
Nella foto: l'Assemblea Anbi Sardegna
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