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S.A. 7 novembre 2022
Comunità terapeutiche a rischio chiusura
Le denuncia della consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, che ha presentato stamane una interrogazione con la quale sollecita la Giunta a dare risposte alle Comunità e aggiornare al più presto le tariffe per le prestazioni da loro svolte in regime di accreditamento
Comunità terapeutiche a rischio chiusura

CAGLIARI - «La denuncia delle comunità terapeutiche della Sardegna non può lasciare indifferente il mondo politico e le Istituzioni, per l’attività fondamentale e preziosa che hanno svolto e svolgono da decenni, spesso colmando colpevoli carenze del sistema socio sanitario pubblico». Lo afferma la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, che ha presentato stamane una interrogazione con la quale sollecita la Giunta a dare risposte alle Comunità e aggiornare al più presto le tariffe per le prestazioni da loro svolte in regime di accreditamento.

«Come hanno giustamente ricordato i rappresentanti di queste strutture con un accorato appello a mezzo stampa – sottolinea Carla Cuccu -, le Comunità terapeutiche accolgono persone con problemi di dipendenza da droghe, alcol, gioco d’azzardo, persone con disturbi mentali, detenuti con misure alternative al carcere e in 35 anni di attività hanno accolto e curato oltre 30mila persone. La chiusura, anche solo di una di queste Comunità, deve essere scongiurata – prosegue la consigliera, componente e segretaria della Commissione Sanità del Consiglio regionale -, non si può consentire che persone fragili e le loro famiglie si ritrovino senza assistenza. Peraltro, una sciagurata chiusura porterebbe un consistente aumento della spesa pubblica e un danno alle casse regionali, perché i pazienti presi in carico da queste strutture verrebbero trasferiti in altre regioni, con costi molto più elevati e con gravi ritardi nell'inserimento dei pazienti stessi». Al presidente della Regione e all’assessore della Sanità, Carla Cuccu domanda se non ritengano «urgente e non più rinviabile un confronto con le Comunità per aggiornare le rette giornaliere e scongiurare la chiusura di strutture che da decenni svolgono una attività socio sanitaria importante e su tutto il territorio regionale, spesso sostituendosi alle carenze del Servizio sanitario pubblico».

Nella foto: Carla Cuccu
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