S.A.
13 marzo 2025
FAI, aprono le porte di Villa Pozzo a Sassari
Un´edizione speciale in occasione dei cinquant´anni dalla nascita del FAI, a cui la Regione Sardegna aderisce non solo con il patrocinio, ma anche con l´eccezionale apertura al pubblico di Villa Pozzo, già Villa Caria, a Sassari

SASSARI - Sabato 22 e domenica 23 marzo, tornano in Sardegna le giornate FAI di Primavera, evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano, promosso dal Fondo per l'ambiente ETS. Un'edizione speciale in occasione dei cinquant'anni dalla nascita del FAI, a cui la Regione Sardegna aderisce non solo con il patrocinio, ma anche con l'eccezionale apertura al pubblico di Villa Pozzo, già Villa Caria, a Sassari, edificio in stile liberty voluto nel 1927 da Francesco Caria, imprenditore del settore lattiero-caseario che, negli anni '20, con i suoi fratelli, fu pioniere dell'esportazione del pecorino sardo nel mercato degli Stati Uniti.
«La visita alla Villa, ora di proprietà della Regione Sardegna, sarà arricchita dal contributo di studiosi ed esperti e dagli studenti del Conservatorio. La Regione mette volentieri a disposizione dei visitatori l’edificio, ad oggi inutilizzato, ricco di storia, esempio di attenta progettazione e di raffinato artigianato», dichiara l'assessore degli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, in occasione della conferenza convocata dal FAI stamane presso Palazzo Siotto, a Cagliari. «In futuro - prosegue - contiamo di restaurarla, anche grazie a uno stanziamento dedicato agli edifici di rappresentanza della Regione Sardegna di circa 9 milioni di euro, che comprende sia Villa Pozzo che Villa Devoto, a Cagliari».
«Valorizzare le opere costruite in Sardegna in epoche più vicine a noi è importante anche perché ci permette di valorizzare il passato recente dell’isola che talvolta viene solo identificato con la preistoria. La storia di questa casa dimostra che l'imprenditoria sarda è riuscita collocarsi nel panorama internazionale anche in tempi recenti», sottolinea l'assessore. «Villa Pozzo è una testimonianza di un periodo storico in cui il commercio con l'estero era fiorente ed era possibile aprire i propri orizzonti. Condividere la sua storia è un insegnamento da cui vale la pena trarre esempio. Un momento come quello odierno, che vede l’inizio di una guerra dei dazi e vari tentativi di chiudersi entro in confini nazionali, impone a tutti una seria riflessione sulle reali conseguenze delle decisioni che oggi si assumono», conclude.
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