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Red
21 luglio 2008
“Lisbon story”, l´omaggio al cinema portoghese
Sarà proiettato martedì 22 luglio al Teatro Forte della Maddalena, alle ore 21.30

ALGHERO - Un film di sguardi e suoni, “Lisbon story”, un omaggio all'anima portoghese del poeta Fernando Pessoa e del regista Manoel de Oliveira - che vi compare, anche, in una breve e poetica partecipazione - ma più in generale, un dono al cinema europeo. Commissionato dalla città come un semplice documentario su Lisbona, il regista tedesco Wim Wenders durante le riprese ha deciso di farne un film. La presenza dei Madredeus è una componente essenziale della sua qualità. Il plot ruota attorno a un tecnico del suono tedesco, Phillip, (Rüdiger Vogler) che si reca nella capitale portoghese per registrare l'audio di un film che sta girando un suo amico regista Friedrich Monroe (Patrick Bauchau). Arrivato in città, dopo una serie di rotture dell'automobile, Phillip trova la casa del regista vuota, e ad attenderlo solo alcuni ragazzini. Tra i suoni di Lisbona, il gioco con i ragazzini, e l'innamoramento con la cantante dei Madredeus (Teresa Salguiero), Phillip si mette a creare i suoni per il film, nell'attesa di avere notizie di Friedrich. Soltanto gli indizi lasciati da Zè (Joel Ferreira), un giovane amico di Friedrich, porteranno il tecnico all'incontro con il suo amico, che vive come un vagabondo, e filma immagini senza apporre nessun aiuto culturale, lasciando solo alla realtà e ai futuri spettatori, il compito di interpretare la "vita" vista dalla telecamera. Lisbon Story è un film che Wenders non a caso ha dedicato a Federico Fellini, scomparso l'anno precedente l'uscita nelle sale, che è del 1994: si tratta di una riflessione sul cinema, sui rapporti tra immagine e suono, pellicola e video, verità e menzogna, sull'opposizione tra cinema americano delle storie e cinema europeo dello sguardo. È il film che conclude il discorso sul guardare (filmare) che Wenders cominciò con Lo stato delle cose e continuò in Fino alla fine del mondo. Presentato al Festival di Cannes del 1995, nella sezione Un certain regard, “Lisbon Story” è considerato una delle migliori opere del grande regista tedesco.
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