ALGHERO - E’ stata presentata ieri, mercoledì 8 ottobre a Firenze, la Guida dell’Espresso 2009, che insieme a quella del Gambero Rosso, rappresentano le “bibbie” della cucina italiana. Il trend positivo sullo stato della ristorazione italiana è confermato dall’ingresso nell’olimpo degli chef di un quarto locale, “L’Osteria La Francescana” di Modena, che inserisce il giovane Massimo Bottura tra il precedente tris d’assi formato da Massimiliano Alajmo delle “Calandre”, Gianfranco Vissani di Baschi e Fulvio Pierangelini del “Gambero Rosso” di San Vincenzo.

Alla qualità, che non è mai stata «così alta e così italiana, mai come quest’anno abbiamo assistito alla chiusura di ristoranti già presenti in Guida», ha commentato il direttore Enzo Vizzari, segno che la grave crisi economica non risparmia il settore più rappresentativo del nostro Paese.

In Sardegna sono 19 i ristoranti di qualità, compresi in una fascia di valutazione che va dal 14/20 a 15,5/20. La posizione più alta nella classifica isolana è occupata da due giovani chef ma di grande esperienza: Cristiano Andreini del ristorante “Andreini” di Alghero e Luigi Pomata del “Nicolo” di Carloforte. Seguono con mezzo punto in meno, l’inossidabile Rita Denza del “Gallura”, il “Corsaro” di Cagliari, “Su Gologone” di Nuoro e la “Gritta” di Palau.

Il panorama gastronomico algherese, nel dettaglio, vanta sei locali presenti nella Guida. Oltre alla riconferma di Andreini, un’ottima votazione è quella del “Tuguri”che, con il suo 14,5, merita il secondo miglior voto nella città catalana. Segue il “Tre Torri” con un 12,5 e gli altri come “La Pergola”, “Cavour”e il “Pavone” si devono accontentare di un 13,20.

«Sono soddisfatto del giudizio dell’Espresso e anche le critiche sono uno stimolo a migliorarsi sempre- commenta Cristiano Andreini- le guide sono importanti soprattutto per incentivare i più giovani ad investire nella qualità». Tuttavia, lo chef algherese ammette d’incontrare le maggiori soddisfazioni tra la gente, quella che ogni giorno gli permette di capire il valore del proprio lavoro.

La stagione non molto esaltante dal punto di vista turistico, non ha deluso le aspettative del cuoco catalano, che con il suo locale ha realizzato i numeri positivi delle stagioni passate, a conferma della sua tesi che “le cose fatte bene alla lunga paghino”, nonostante gli inizi difficili e scoraggianti.

«La ristorazione catalana si conferma ai vertici della tradizione culinaria sarda grazie ai vecchi maestri come Cecchini, Carbonella e il Pavone e si rinnova con i cuochi emergenti» continua Andreini, che esalta il “lavoro di squadra”per un settore fondamentale per Alghero, dove la qualità, la tradizione e il futuro si sposano in un felice connubio.