Red
29 marzo 2009
Pdl, Berlusconi the President
Eletto per acclamazione a capo del neonato Partito del Popolo della Libertà. A Silvio Berlusconi il discorso di chiusura della tre giorni romana

ROMA - Grazie per la vostra fiducia e amicizia, per l'affetto, ha detto il premier dal palco. Mi avete affidato una entusiasmante responsabilità, quella di guidare il Pdl. «Mi auguro di essere all'altezza, cercherò di non deludervi mai». Sono le parole di Silvio Berlusconi, eletto per acclamazione a capo del neonato Pdl, a conclusione della tre giorni del 1° congresso nazionale.
«Abbiamo deciso di chiamarci Popolo della Libertà - ha sottolineato Berlusconi nel suo intervento - lo abbiamo deciso – voglio ricordarlo a tutti – dopo aver chiesto alla nostra gente, ai nostri simpatizzanti, agli elettori che già in passato ci avevano dato la loro fiducia, ma soprattutto ai giovani, alle donne, agli uomini, alle persone di ogni età che si avvicinavano a noi per la prima volta con la speranza nella mente e nel cuore».
«Abbiamo chiesto a loro di indicarci se volessero essere un “popolo” oppure un “partito”, se volessero chiamarsi Popolo della Libertà o Partito della Libertà. Fu quella, del 17 e 18 novembre 2007, una consultazione che vide affluire e registrarsi spontaneamente ai nostri gazebo milioni di italiani. Un popolo autentico, genuino, estraneo ai riti del Palazzo, perché non c’erano candidati prefabbricati da approvare e apparati e nomenklature da confermare, nulla insomma di paragonabile ai rituali a cui abbiamo assistito nelle varie primarie della sinistra. C’era esclusivamente una libera scelta da compiere. E la scelta ci ha dato a grandissima maggioranza questa precisa indicazione: dovevamo essere un “popolo”, prima ancora che un “partito”: il Popolo della Libertà».
Berlusconi è tornato a parlare della Costituzione: «Va rivitalizzata e arricchita». Una delle missioni della nostra maggioranza è ammodernare l'architettura istituzionale dello Stato. Ha ragione Fini quando usa la metafora del calabrone e della farfalla. Ora è il tempo di passare dal calabrone alla crisalide ed è tempo che la crisalide diventi finalmente farfalla. Noi faremo di tutto perché la farfalla, che rappresenta la nuova Italia, spicchi il suo volo»
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